Dopo le notizie relative al processo sulla morte di Giuseppe Iacovone, il poliziotto che perse la vita mentre stava inseguendo un suv sulla Ss 85, arriva la replica degli avvocati di Pietro Campellone, l’imputato assolto nei vari gradi di giudizio: “Nessun colpo si scena – hanno spiegato Marco Franco e Rita Formichelli -: la verità è che l’assoluzione di Campellone dai reati contestati è diventata definitiva a causa del rigetto del ricorso del Procuratore generale di Campobasso, così come rigettato è stato il ricorso presentato dall’Avvocatura distrettuale dello Stato per conto del ministero dell’Interno. La Corte di Cassazione, con la sua decisione, ha solo demandato al giudice civile di verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità civile in capo al nostro assistito per quanto accaduto alla volante della Polizia di Stato. Non corrisponde al vero, dunque, quanto sembrerebbe affermato dalla parte civile in merito all’asserito annullamento dell’assoluzione e alla asserita condanna del risarcimento del danno per il quale il giudice civile dovrà solo quantificare l’ammontare: in realtà – hanno concluso i due legali –l’assoluzione è definitiva e nessun risarcimento del danno è stato disposto”.
