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giovedì, Aprile 25, 2024

Isernia. L’Ugl Polizia di Stato: altro che tagli, per accogliere i migranti servono altre assunzioni

AttualitàIsernia. L'Ugl Polizia di Stato: altro che tagli, per accogliere i migranti servono altre assunzioni

L’incontro organizzato dal sindacato Ugl-Polizia di Stato nella sede della Questura di Isernia è stato utile perché ha affrontato in maniera approfondita tutte le problematiche del personale, ma anche perché si è parlato del ruolo delle forze dell’ordine nel dare risposte ai cittadini. Soprattutto negli ultimi tempi sul fronte della sicurezza gli italiani si sentono tutt’altro che tranquilli. E le contromisure adottate finora sanno più di proclama che di riforma. Per il segretario nazionale del sindacato di categoria, Filippo Girella, intervenuto a Isernia, occorre ben altro: “È vero che la riforma vuole dare sicurezza ai cittadini, ma a mio avviso occorre ben altro. I cittadini vogliono avere la certezza di dormire tranquilli nelle loro case. Non deve accadere più ciò che sta accadendo in tutta Italia: le forze dell’ordine arrestano dei ladri con la refurtiva in auto, vengono arrestati, ma poi vengono subito condannati e scarcerati. La colpa non è del giudice che li scarcera, perché applica la legge; la colpa è delle leggi fatte male. Occorrono leggi nuove, diverse, che diano la certezza della pena”. Altro tema dibattuto quello dell’accoglienza dei migranti: “Non è compito nostro dire se sia giusta o sbagliata – ha commentato Girella -, ma se si vuole continuare in questa direzione bisogna dotare tutte le forze dell’ordine di maggiori mezzi e risorse, anche dal punto di vista di nuove assunzioni”. Intanto si continua a parlare di tagli e come sempre le realtà periferiche come Isernia rischiano di pagarne le conseguenze. Per ora non c’è nulla di definito, ma i segnali che arrivano non fanno presagire nulla di buono per il futuro, soprattutto per quanto riguarda la polizia postale: “Francamente ho paura che si continui a camminare lungo la strada intrapresa. L’Ugl sta facendo di tutto per cercare di invertire questa tendenza, perché soprattutto la polizia postale è un ufficio delicatissimo. Combatte reati importanti, se chiude questo ufficio – ha concluso Girella – una parte di questi reati rischia di non essere perseguita come si dovrebbe, cioè come fa oggi la polizia postale”.

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