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giovedì, Aprile 25, 2024

Rocchetta. Il capo della Polizia Gabrielli: migranti, integrarli per prevenire il terrorismo

AttualitàRocchetta. Il capo della Polizia Gabrielli: migranti, integrarli per prevenire il terrorismo

Giuseppe Lombardi, maresciallo di polizia originario di Monteroduni, perse la vita nel ‘75 in Versilia, durante un conflitto a fuoco con due terroristi. I suoi figli Angelo e Nadia hanno compiuto un gesto nobile, donando la medaglia d’oro al valor civile attribuita al padre al Museo internazionale delle guerre mondiali di Rocchetta a Volturno. Alla cerimonia commemorativa ha partecipato anche il capo della polizia, Franco Gabrielli. A margine dell’incontro, prendendo spunto dagli episodi che caratterizzarono gli anni di piombo, il direttore generale della pubblica sicurezza ha parlato anche del terrorismo dei nostri giorni, diverso ma ancor più pericoloso: “Come ha detto il ministro dell’Interno – ha sottolineato Gabrielli – il nuovo terrorismo ha prevedibilità zero, è una minaccia liquida che ha altissimi livelli di percezione da parte della gente i termini di sicurezza. Per questo l’unica risposta possibile è non farsi condizionare dai messaggi che i mezzi tecnologici diffondono. Abbiamo notizia di episodi che accadono lontano da noi, ma entrano violentemente nelle nostre case, perché lo scopo principale di chi li compie è quello di impaurire, modificare le abitudini delle nostre comunità. La migliore risposta, dunque, è vivere la propria vita e pretendere che gli apparati di sicurezza svolgano al meglio il loro compito. Siamo dentro la minaccia – ha rimarcato il prefetto – però i risultati sono tutti a nostro favore. Non siamo fuori dalla minaccia, ma dobbiamo essere consapevoli che tanta gente sta lavorando ed è riuscita a preservare il nostro Paese da attentati”. Gabrielli ha fatto un accenno anche ai recenti episodi di cronaca verificatisi in provincia di Isernia che negli ultimi giorni hanno avuti per protagonisti i migranti. A suo avviso l’unica strada da percorrere è quella dell’integrazione: “Se non vogliamo rendere insicure le nostre comunità – ha spiegato il Capo della polizia – dobbiamo evitare che queste persone siano destinate e relegate in condizioni di marginalità. Ritengo da tempo che la radicalizzazione non è la causa, ma un effetto della marginalità. Laddove le persone non si integrano, e a volte l’integrazione non è solo di carattere economico, ma anche sociale, allora si creano sacche di marginalità, anticamera dell’illegalità, di criminalità e, nella fase ulteriore, di fenomeni di terrorismo”. I possibili tagli alla questura di Isernia, in particolare a danno della polizia postale, li ha invece liquidati con una battuta, lasciando però intendere che la riorganizzaizone è inevitabile: “Quando allora mi chiedono più personale, io torno a Roma e, con la stampante 3D, riproduco agenti che poi distribuisco sul territorio. La butto sul ridere per non piangere. Questo mi serve – ha detto il capo della polizia – per darmi la carica. Nella mia amministrazione, cioè la polizia di Stato, per 6-7 anni, nella migliore delle ipotesi, abbiamo problemi di ricambio generazionale; nelle questure l’età media è tra i 49 e i 51 anni e poi ci sono i pensionamenti. Nelle ultime leggi di bilancio, si è cercato di invertire questo fenomeno, ma l’intervento andrà ad impattare con situazioni, per un certo aspetto, compromesse. È un po’ come quello che ha avuto la polmonite e, dopo una prima somministrazione di antibiotici, non può fare la maratona di New York”.

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