Se le cose vanno chiamate per nome, il nome della manifestazione in difesa della Sanità pubblica che si è tenuta a Campobasso è uno solo: flop. Un fiasco che apre la strada ad una riflessione per associazioni, movimenti e forum che da anni ormai si battono in difesa della sanità pubblica di qualità. In poco meno di un anno, si è passati dalle circa seimila persone scese in piazza lo scorso 18 maggio alle poche centinaia che si sono radunate in occasione della giornata europea di mobilitazione in favore della sanità pubblica. La scarsa affluenza, tuttavia, non significa che il presidente della Regione Molise e Commissario ad acta, Paolo di Laura Frattura abbia ragione. Tutt’altro: permangono intatte le criticità rispetto ad una riforma lacrime e sangue che ha in pratica avviato il progressivo smantellamento del sistema pubblico in favore di quello privato. Forum e amministratori, restano in prima linea nella battaglia in corso. Alle vittime collaterali di una riforma scellerata si aggiungono anche i lavoratori dell’indotto sanitario.
Ma al di là delle parole dei rappresentanti istituzionali, sono quelle dei cittadini che inchiodano senza appello Frattura, persone e pazienti che pagano più di altri un pedaggio salatissimo e, in alcuni casi, rischioso oltre ogni limite.
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