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domenica, Maggio 11, 2025

Isernia- Caso Formichelli: lascio il Pd ma non il Consiglio comunale. Scontro con la Fanelli

AperturaIsernia- Caso Formichelli: lascio il Pd ma non il Consiglio comunale. Scontro con la Fanelli

di GIOVANNI DI TOTA

Qualche minuto dopo l’intervento di Matteo Renzi all’assemblea nazionale del Pd, che di fatto aveva messo alla porta Bersani, Speranza and company, e mentre il partito ribolliva come una pentola a pressione, era arrivato il suo parere.

Dal Molise, Micaela Fanelli invitava all’unità e a tenere stretti i ranghi del partito. Più che all’unità – parola troppo a sinistra per la sindaca di Riccia, la Fanelli aveva scelto il termine ‘insieme’. L’assemblea e il congresso, aveva scandito nella sua nota, dovranno rappresentare un punto di ripartenza, non di rottura. Poi la cronaca politica ha raccontato che la temuta scissione è in qualche modo avvenuta. Più che un tornado, i fuoriusciti hanno provocato un venticello, ma fatto è che l’area bersaniana ha mollato la ditta e aperto un nuovo corso. Quello del Movimento dei democratici e progressisti.

E sempre dal Molise, la segretaria del Pd deve aver fatto la sua bella equazione. E dopo essersi guardata un po’ in giro, ha disatteso il suo stesso invito a rimanere compatti e a ripartire verso nuovi orizzonti e con un sms dal sapore, questo sì, del tutto sovietico ha invitato Rita Formichelli a dimettersi da consigliere comunale di Isernia. L’equazione sta nel fatto, è il Fanelli pensiero, che siccome la candidata sindaca si è fatta vedere all’incontro di Bersani a Campobasso, la sua presenza a palazzo San Francesco tra i ranghi del Pd non era più giustificata.

La Formichelli, che a Isernia aveva accettato di andare incontro ad una sconfitta quasi certa, infilandosi nel marasma che il partito democratico aveva provocato in città, ha elegantemente accolto a metà il diktat della segretaria: “Mi dimetterò da capogruppo del Pd – ha dichiarato – ma non dalla carica di consigliere”.

“Non sono alla ricerca di poltrone – ha aggiunto Formichelli – non ho mai avuto la tessera del Pd e sono stata candidata, dopo le primarie, con una lista civica. La mia è una posizione personale. Non accetto lezioni di morale da chi non rispetta il partito che rappresenta a cui di democratico è rimasto solo il nome”.

Fanelli, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul caso Formichelli. Ci chiediamo con curiosità, come mai la segretaria non abbia adottato lo stesso metro per alcuni consiglieri regionali, eletti nelle liste del Pd e finiti altrove. Perché il loro voto è ancora decisivo per sostenere un governo che fa acqua da tutte le parti? E perché la segretaria del Pd fa la voce grossa con chi lascia e apre le braccia a chi arriva. Se non fosse che si tratta della politica regionale ci verrebbero in mente quegli studenti che fanno tumulti e casini con il professore di religione e abbassano mestamente il capo quando arriva il preside

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