di ANNA MARIA DI MATTEO
E’ passato al contrattacco Vittorino Facciolla, vice presidente della Giunta regionale, finito nel mirino dell’inchiesta de Le Iene sulla ricostruzione post-terremoto.
L’assessore all’Agricoltura ha convocato una conferenza stampa per fare chiarezza sulla vicenda, ribadendo la correttezza delle procedure seguite e rispondendo con fermezza ai Cinque Stelle che in Consiglio regionale gli hanno chiesto di dimettersi.
«Sono sempre stato un garantista e lo sarò anche per me, soprattutto perché so di essere nel giusto. Sono una persona specchiata, che non ha nulla da nascondere – ha detto Facciolla ai giornalisti – Mi sono presentato qui davanti a voi per rispondere alle domande. Lo devo a me stesso, ma prima di tutto alla mia famiglia. Resto al mio posto».
Ed in effetti le domande sono fioccate. Puntali, precise, alcune anche pungenti. A Facciolla è stato chiesto se non si sente in difficoltà, in imbarazzo, sapendo che lui, con il ruolo istituzionale che ricopre, i soldi per la ristrutturazione post-sisma delle tre stanze acquistate li ha ricevuti, mentre c’è chi vive ancora, a distanza di 14 anni dal terremoto ancora in case a rischio crollo, senza aver visto un centesimo.
Facciolla ha detto di avere la coscienza a posto perché il suo progetto è stato finanziato, come tutti gli altri del suo paese, che è San Martino in Pensilis.
«Non c’è nessuna doppia velocità – ha puntualizzato – come il servizio delle Iene vuole far credere. Per quanto mi riguarda non sono stato favorito, né ho preso soldi che spettavano ad altri».
Poi la stoccata all’avvocato Oreste Campopiano che pubblicamente, ed in diverse occasioni, lo ha tirato in ballo in questa vicenda.
«Denuncerò chi mi ha diffamato, a cominciare da chi ha realizzato il servizio per finire a chi lo ha ispirato».
La guerra è solo all’inizio.
