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venerdì, Aprile 19, 2024

Regione Molise, il centrosinistra non esiste più. Frattura battuto sull’Egam

AperturaRegione Molise, il centrosinistra non esiste più. Frattura battuto sull'Egam

di PASQUALE DI BELLO

Quella andata in scena nell’aula del Consiglio regionale è la cronaca di una morte annunciata di cui si conosce il nome, il cognome e il doppio cognome del futuro trapassato: Paolo di Laura Frattura. Per la prima volta, dopo quattro anni di assistenza da parte di una maggioranza monolitica e ossificata al cospetto della quale la storica e granitica maggioranza bulgara è stata l’equivalente dell’armata Brancaleone; per la prima volta, dopo una lunghissima stagione di battimani e battitacchi, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, viene battuto nell’aula del Consiglio regionale da uno schieramento trasversale che va dal Movimento 5 Stelle sino al Partito democratico. La buccia di banana sulla quale Frattura è scivolato è la legge istitutiva dell’Egam, l’ente di gestione delle risorse idriche molisane. Il testo uscito dalla Commissione e approdato in aula è stato impallinato dalla presentazione di 108 emendamenti, una mole robusta di variazioni sul tema che hanno mandato in tilt la maggioranza o almeno quella che resta di essa. Perché una maggioranza non esiste più. L’inedito schieramento trasversale si è manifestato a proposito della istituzione del direttore generale dell’Ente voluto da Frattura e Nagni. Un super manager che sarebbe costato ai molisani la bellezza di 167mila euro all’anno. Una vera e propria follia visti i tempi che corrono. L’emendamento che ha cancellato l’ennesima figura clientelare dell’ennesimo carrozzone pre elettorale è stato votato per appello nominale, cosi come chiesto dall’ex presidente della Regione Molise, Michele Iorio, affinché restassero agli atti in maniera chiara e in equivoca i nomi e i cognomi dei favorevoli e dei contrari. E’ finita così: hanno votato a favore dell’abolizione del super manager super pagato i consiglieri: Cavaliere, Federico, Fusco, Iorio, Lattanzio, Manzo, Niro, Petraroia, Sabusco, Scarabeo e Totaro. Di segno opposto la votazione di coloro che sono usciti bastonati da un voto che segna una svolta nella legislatura, esattamente i consiglieri: Ciocca, Cotugno, Frattura, Di Nunzio, Di Pietro, Facciolla, Ioffredi, Micone, Monaco e Parpiglia.

Se si considera che i consiglieri Monaco e Micone sono due transfughi passati dalla opposizione alla maggioranza è evidente che Frattura, politicamente, non esiste più. La seduta, per la cronaca, è stata aggiornata al 31 marzo.

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