«Io continuerò a parlare, il mio è il diritto di un libero cittadino». E’ questo il commento a caldo di Lucio Pastore, il medico in forza all’Ospedale Veneziale di Isernia finito davanti alla commissione disciplinare dell’Asrem per alcune dichiarazioni legate alla riforma sanitaria in corso. La vicenda, ridicola per un verso, data la stravaganza delle accuse mosse al medico, è al tempo stesso inquietante poiché rivela la deriva autoritaria di un governo della sanità molisana che non tollera la critica e il dissenso. Nello specifico, Pastore avrebbe violato le norme di un regolamento che disciplina la condotta dei dipendenti della Azienda Sanitaria, un codicillo scandaloso che se non abolisce la libertà di espressione quantomeno la riduce ad una molnolitica narrazione dei fatti degna della peggiore cortina di ferro e dei peggiori regimi sudamericani.
Davanti alla commissione disciplinare, pastore si è presentato accompagnato dai legali Oreste Scurti e Marianna Salemme e dal segretario regionale della Cgil Fuzione Pubblica, Susanna Pastorino.
A manifestare solidarietà a Pastore, sotto un cielo livido e un vento tagliente, un presidio di cittadini e gli attivisti del Forum per la Sanità Pubblica. Durissimo il commento del presidente, Italo Testa: «La guerra continua», ha detto senza mezzi ermini.
Insomma: se da un lato la guerra continua . per usare l’espressione di Testa, dall’altro continua anche la grottesca messa in scena dei potentati della sanità molisana, una messa in scena grottesca e tragica pagata a centinaia di migliaia di eruo all’anno dai molisani.
L’ Asrem processa Lucio Pastore. Il medico: “Io libero cittadino, continuerò a parlare”
