Protestano i dializzati dell’ospedale di Agnone, preoccupati per via dell’ipotizzata soppressione dell’Unità di emodialisi e della sua possibile trasformazione in un Centro di assistenza limitata. Nonostante le varie rassicurazioni – scrivono i firmatari in una nota indirizzata al commissario Frattura e al direttore generale della Asrem Sosto – nell’atto aziendale non ci sono riferimenti certi sul futuro di un’unità operativa di vitale importanza in una zona altamente disagiata. “A fine dicembre – hanno ricordato i dializzati altomolisani dell’alto Vasteste – quando siamo stati costretti a rivolgerci all’ospedale di Isernia, abbiamo subito stress psicofisici notevoli e una nostra collega è venuta a mancare. Siamo arrabbiati – aggiungono – anche perché dal 2011 l’emodialisi ha il personale medico e infermieristico è ridotto ai minimi termini, nonostante ci siano 18 pazienti in trattamento, altri 4 in lista d’attesa e altri 12 che durante l’estate non trovano posto. Le nostre problematiche, che spesso richiedono decisioni mediche importanti, non possono essere affrontate con il solo personale medico. Per questo – concludono i firmatari della petizione – diciamo no alla trasformazione del servizio, altrimenti saremo costretti a fare ogni battaglia possibile, anche legale, per la nostra sopravvivenza”.
Agnone. “L’emodialisi non si tocca”, dializzati abruzzesi e molisani pronti a dare battaglia
