Isernia. Ex lavoratori Ittierre, sit-in davanti alla Prefettura: dateci i soldi che ci spettano

“Eravamo bravi a fare i vestiti, in tanti ci hanno fatto le scarpe”. Questo epitaffio che accompagna gli ironici ma al tempo stesso amari manifesti funebri della Ittierre, sintetizzano lo stato d’animo dei lavoratori dell’ex colosso della moda di Pettoranello. I cambi di proprietà e le procedure concorsuali hanno prodotto un solo risultato: centinaia di famiglie sono state lasciate in uno stato di totale abbandono, senza presente e senza futuro. Ma almeno una cosa la vogliono: la liquidazione di ciò che è dovuto. Da mesi aspettano di ricevere gli stipendi arretrati, una parte del Tfr, le ferie non godute e il contributo Fap, il Fondo per l’adeguamento pensionistico. In media ogni dipendente deve ricevere all’incirca 5mila euro, ma finora non si è visto niente. Questi soldi non cambiano la vita, certo, ma possono aiutare sicuramente a tirare avanti, almeno per un po’. Per richiamare l’attenzione su questo problema, oggi gli ex dipendenti della Ittierre hanno organizzato un sit-in davanti alla Prefettura di Isernia. Una delegazione è stata ricevuta anche dal prefetto Fernando Guida.Ai lavoratori, per quanto di competenza, ha assicurato il massimo dell’impegno. Per prima cosa verificherà al ministero dello Sviluppo economico se sia stato o meno raggiunto l’accordo tra i commissari e la liquidatrice relativo al pagamento di alcuni fitti e che di fatto blocca il pagamento degli arretrati. Mentre all’Inps chiederà se sia o meno possibile accelerare le pratiche relative al pagamento mobilità in deroga. I soldi sarebbero già disponibili. I lavoratori hanno inoltre chiesto risposte e tempi certi anche sull’area di crisi, ultima speranza per creare qualche nuovo posto di lavoro. Intanto non arrivano buone notizie nemmeno dalla Oti, l’ultima delle aziende nate dalle ceneri della Ittierre: la società controllante, Ikf, ha chiesto la messa in liquidazione dell’azienda di Pettoranello. I sindacati hanno chiesto la convocazione di un tavolo tecnico per sapere cosa ne sarà dell’attività produttiva e dei circa 40 lavoratori assunti.