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venerdì, Aprile 19, 2024

Cattolica, Neuromed e Cardarelli: bufera sulla sanità

AperturaCattolica, Neuromed e Cardarelli: bufera sulla sanità

cattolicadi Enzo Di Gaetano

Venti tempestosi agitano la sanità molisana. Venti di bufera che investono sia quella pubblica che quella privata. Reparti che chiudono nel pubblico e pazienti dirottati sul privato. Basterebbe già questo a scatenare una rivolta, ma i molisani sembrano assistere senza reazione al disfacimento dei diritti fondamentali all’assistenza medica garantiti dalla Costituzione. Così come sembrano assistere, senza reagire, all’ennesimo editto bulgaro emesso contro Lucio Pastore, reo di aver espresso una propria opinione. Anche qui la Costituzione, che garantisce a ogni italiano la libertà d’opinione, sembra non esistere. O meglio, in Molise non esiste. Così come sembrano non eistere le autorità di controllo. E partendo proprio da quest’ultima considerazione, da segnalare la seconda interrogazione di Massimiliano Scarabeo sul rapporto tra la Cattolica e la Regione Molise. Scarabeo, in vista dell’integrazione tra Cardarelli e Cattolica, chiede a Frattura di conoscere se la Fondazione conservi ancora i requisiti minimi da mantenere in presenza di una convenzione. E Scarabeo parla di dotazione organica, strutturale, tecnologica e organizzativa. Senza dimenticare, scrive il consigliere regionale del Pd, la questione legata al rimborso delle prestazioni e dei farmaci, in particolare di quelli che curano il tumore. La Regione controlla che il rimborso non superi il costo? Una domanda pesantissima, quella di Scarabeo, che fa pensare, ma qui occorrono le prove, a rimborsi sbagliati o non dovuti. Il consigliere regionale sa qualcosa o immagina qualcosa di non perfettamente in regola? Chissà, certo è che Scarabeo da tempo chiede chiarezza e fari accesi intorno alla sanità privata, sia per la Cattolica, che per il Neuromed. E parlando di Neuromed, Frattura stesso ha confermato quello che Antonio Federico dei Grillini ha svelato pubblicamente sulla sua bacheca Facebook, ovvero lo smantellamento di Neurochirurgia al Cardarelli di Campobasso. Frattura ammette, in maniera stupefacente e quasi stupito dalle polemiche, che l’atto aziendale prevede la chiusura del reparto, i tre neurochirurghi andranno ad ortopedia a garantire le emergenze, mentre le gestioni del trauma passeranno al Neuromed. Ora la domanda che tutti si fanno, ma che non trova risposta è la seguente: che accadrà ad una persona che viene colpita da emorragia cerebrale  a Campobasso? Oggi può essere operata immediatamente al Cardarelli, dai neurochirghi, che possono tecnicamente procedere a tutte le manovre necessarie a far defluire il sangue dalla calotta cranica, per alleggerire la pressione ed impedire che invada tutto il tessuto cerebrale. Da domani, tutto questo non sarà più possibile, al Cardarelli non saranno più possibili interventi sulla testa e bisognerà trasportare il paziente a Pozzilli, alla Neuromed, oppure a Pescara. Tempi di trasporto un’ora per Pozzilli, due ore o più per Pescara. Da considerare che tutti i manuali, ma anche l’esperienza di un medico di base, dicono che, in caso di ictus o emorragia cerebrale, la tempestività dell’intervento è fondamentale. Dieci minuti in meno servono a salvare una vita. Quindi non serve essere Cassandra per pronosticare un aumento vertiginoso di morti e invalidità permanenti per tutti coloro che hanno la sfortuna di abitare lontano da Pozzilli. È possibile una cosa del genere? È possibile che un presidente in delirio di onnipotenza calpesti così brutalmente almeno due diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione: quello alla libertà, vedi Pastore, e quello alla salute, vedi neurochirurgia. Davvero sembra un incubo, ma se c’è una cosa da fare subito, per chi vincerà le elezioni regionali del Molise, è quella di cancellare tutto quanto fatto a danno del Molise e dei molisani nei cinque anni precedenti.

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