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giovedì, Aprile 25, 2024

Le Province con i conti in rosso battono cassa al Governo: a rischio servizi essenziali

AperturaLe Province con i conti in rosso battono cassa al Governo: a rischio servizi essenziali

290px-Map_of_province_of_Campobasso_(region_Molise,_Italy).svgdi ANNA MARIA DI MATTEO

Le Province battono cassa al Governo. Il 16 febbraio si terrà a Roma, nella sede dell’Upi, l’unione delle Province italiane, un incontro per fare il punto della situazione che è a dir poco drammatica.
Il presidente della Provincia di Campobasso Antonio Battista, insieme con il collega di Isernia Coia parteciperà al vertice, deciso a far sentire la propria voce.
«Non andremo con il cappello in mano», ha puntualizzato Battista, ma chiederemo allo Stato una pianificazione degli interventi da mettere in campo. Tutte le Province vivono di finanza derivata, non dispongono, cioé di entrate proprie, a differenza dei Comuni che gestiscono i tributi locali. Esse dipendono esclusivamente dalle risorse finanziarie che lo Stato mette loro a disposizione.
«Il governo ha predisposto il Bilancio dello Stato senza tener conto della presenza delle Province, perché era certo della loro soppressione attraverso il referendum – ha ricordato Battista – Referendum che non è passato ed ora ci troviamo nelle condizioni di dover sollecitare l’attribuzione delle risorse calibrate alla necessità di garantire servizi essenziali per le nostre comunità».
Il riferimento è alla viabilità, ma non solo. Molte strade di competenza della Provincia di Campobasso sono chiuse, altre saranno presto interdette alla circolazione. Ci sono ponti a rischio e c’è la manutenzione ordinaria da garantire. Insomma, una situazione da vera e propria emergenza.
E poi ci sono le scuole, l’edilizia scolastica, le politiche europee. Settori per i quali, allo stato attuale, la Provincia è impossibilitata ad intervenire perché non ci sono soldi.
Dalla riunione dell’Upi verrà fuori la posizione unanime e forte delle Province italiane nei confronti del Governo affinché tenga nella giusta considerazione l’allarme fino ad oggi rimasto inascoltato di una situazione arrivata al limite. A rischio ci sono servizi essenziali.
Di questo lo Stato dovrà necessariamente tenere conto.

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