Ancora una morte in corsia, ancora una volta al pronto soccorso del Veneziale di Isernia. Una donna di 77 anni, affetta da diabete, ha perso la vita mentre aspettava che si liberasse un posto letto. Della vicenda se ne stanno occupando i carabinieri, informati dell’accaduto dai familiari della vittima. Da quanto si è appreso, nei giorni scorsi la donna è stata accompagnata al pronto soccorso dal marito. Il personale ha fatto tutto il possibile, le ha prestato le prime cure, poi si è messo alla ricerca di un posto letto. La pensionata è rimasta lì, in attesa, insieme ad altri pazienti. Un film purtroppo già visto, molte volte. Ma stavolta l’epilogo è stato tragico. Le condizioni della donna si sono aggravate ulteriormente. I medici ancora una volta hanno fatto tutto il possibile, ma per la 77enne purtroppo non c’è stato nulla da fare. I familiari non l’hanno mandata giù. E si sono rivolti ai carabinieri per capire se questa morte si poteva evitare. Certo è che la carenza di posti letto (e non solo al Veneziale) continua a creare seri problemi, come più volte denunciato da Lucio Pastore, portavoce del comitato Bene Comune Veneziale. In un suo recentissimo post su Facebook dice senza mezze parole che ormai il pronto soccorso è diventato un inferno: “Si chiudono ospedali – scrive – , si riducono mezzi e personale, aumenta il flusso dei pazienti nei pronto soccorsi ed, in assenza di posti letto ed altre alternative, si crea l’inferno per degenti ed operatori. Ecco cosa porta questa politica che vuole privatizzare il sistema. Ma l’assurdo di tutto questo è che l’utenza vede negli operatori i colpevoli dei disservizi. Il grado di degenerazione del sistema sta raggiungendo un punto di non ritorno. Attenti tutti – conclude Pastore -: il sistema sta per scoppiare”.
Isernia. Mancano posti letto, diabetica muore al pronto soccorso
