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mercoledì, Aprile 24, 2024

L’affondo di Italo Marinelli: atto aziendale Asrem, morte annunciata per l’ospedale di Agnone

AgnoneL'affondo di Italo Marinelli: atto aziendale Asrem, morte annunciata per l'ospedale di Agnone

italo-marinelliIl disservizio che ha riguardato l’attività di diabetologia, l’ennesimo negli ultimi mesi, è più di un campanello di allarme. Quel riconoscimento di ospedale di area disagiata, sbandierato ai quattro venti, ai più sa di presa in giro. Chi frequenta il Caracciolo di Agnone ci mette poco a rendersi conto che ormai si è in piena emergenza. Si vive alla giornata. I salti mortali del personale permettono di limitare i danni. Ma lentamente il presidio si sta spegnendo, mentre l’atto aziendale della Asrem non fa altro che alimentare il pessimismo. Quel documento è l’anticamera della morte del Caracciolo, è il parere di Italo Marinelli, per molti anni pediatria al Cardarelli di Campobasso e oggi dirigente in Umbria, oltre che sindacalista dell’Anaao Assomed. L’atto aziendale – scrive il noto pediatra agnonese sull’Eco dell’Alto Molise – prevede solo un’unità operativa complessa, quella di medicina. Il Pronto soccorso e altri servizi dipenderanno da Isernia. Non si parla delle attività di chirurgia – aggiunge Marinelli – nonostante ciò sia esplicitamente previsto dal decreto Balduzzi. Nell’atto non c’è traccia dell’attività di reumatologia – che tra l’altro ha ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale – né si sa in che modo sarà organizzato il servizio di dialisi, recentemente agli onori della cronaca per i clamorosi disservizi, compreso un decesso. Sono spariti dal radar anche gli strombazzati accordi interregionali. Per non parlare della passata amministrazione comunale e del governatore Frattura che avevano sbandierato il riconoscimento di area disagiata come un grande successo. La realtà è purtroppo ben diversa: il Caracciolo – sottolinea il pediatra – è ormai privo di una reale autonomia e il personale, in caso di necessità, sarà dirottato nei centri con maggiore utenza. Le prestazioni specialistiche saranno solo un ricordo, oppure effettuate a singhiozzo. Michele Iorio, Ulisse di Giacomo e Franco Giorgio Marinelli furono messi alla gogna per molto meno. Purtroppo oggi, al di là dei trionfalismi da campagna elettorale, la verità è una sola: quella che si profila all’orizzonte – conclude Italo Marinelli – è la morte annunciata dell’ospedale di Agnone.
Questa mattina, intanto, su disposizione del procuratore capo Giampiero Di Florio, all’ospedale di Vasto è stata effettuata l’autopsia per chiarire le cause della morte della 65enne, avvenuta l’altra sera mentre stava tornando a Montazzoli (Chieti), dopo aver fatto la dialisi a Isernia. La donna, insieme ad altre 17 persone, era stata costretta a raggiungere il Veneziale perché al Caracciolo di Agnone il servizio era stato sospeso. L’unico medico disponibile era infatti in ferie.

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