La notizia, più incredibile che vera, è questa: il Presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, la Giunta regionale e l’intero Consiglio regionale hanno rinunciato alle proprie indennità per il sesto bimestre del 2016, come segno di solidarietà in confronto dei lavoratori e dei giovani molisani colpiti dalla frusta delle tante crisi aziendali e dal maglio della disoccupazione. L’iniziativa, tenuta nascosta sino ad oggi, è trapelata solo alla vigilia di Natale. Una indiscrezione che se non sposta di una virgola il tema delle laute indennità percepite da lorsignori, perlomeno riabilita una classe politica largamente screditata. Con la sola accezione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, è noto come nessun componente della Casta regionale abbia mai rinunciato o restituito un solo centesimo del costo complessivo di ciascun componente l’Assemblea, ufficiale o di complemento che sia (in questo ultimo senso, il Molise conta infatti due assessori esterni). Va ricordato che la spesa generale per ciascuno dei fortunati, varia dagli 11mila euro per quelli più sfigati ai 13mila e 500 per le cariche di Presidente della Regione e di Presidente del Consiglio. La somma, diverse centinaia di migliaia di euro, sarà devoluta in forme di solidarietà ancora da definire. Nessuno si aspettava un gesto del genere che, seppur non risolutivo, resterà negli annali della politica molisana come il primo, vero, concreto segno di umanità della politica nei confronti della povera gente. Anche noi, per una volta, ci togliamo dal capo il cappello che mai avremmo pensato di cavarci.
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Quello che avete appena finito di leggere è un falso. E’ il pezzo che avremmo voluto scrivere e che in Molise (e in Italia) nessun giornalista potrà mai scrivere. Non sappiamo quanti tra i lettori possano ricordare “il Male”, la terribile rivista di satira fondata da Pino Zac e pubblicata dalla seconda metà degli anni ’70 fino al 1982. Celeberrima, tra le tante, fu una sua copertina che riproduceva fedelmente la prima pagina del quotidiano “Paese Sera” insieme ad una foto di Ugo Tognazzi in manette e il seguente titolo: “Arrestato Ugo Tognazzi. E’ il capo delle BR”. Si trattava di un falso, chiaramente, il cui intento era quello di mettere in risalto le contraddizioni del tempo. Un falso, al pari di questo che, nella luce di Natale, intende a suo modo mettere davanti a tutti una contraddizione agghiacciante: quella tra chi in Molise comanda, lorsignori con le pance gonfie e le saccocce piene di quattrini, e tutti gli altri: quelli che si spaccano la schiena e masticano ferro.
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