A meno di due settimane dal voto è arrivato a Termoli il ministro Maurizio Martina nell’ambito della campagna per il referendum del 4 dicembre. Un sì per l’agricoltura, per la pesca, ma un sì convinto soprattutto per cambiare l’Italia, per abbattere i costi della politica e dare al Paese quelle riforme che aspetta da anni. Ad accoglierlo il Pd molisano quasi al completo con la segretaria Fanelli, la parlamentare Venittelli, il governatore Frattura e gli assessori regionali Facciolla e Veneziale. Ma anche tanti agricolotori e i lavoratori dello Zuccherificio con cui si è fermato a parlare e ai quali non ha nascosto la difficoltà del momento, con la promessa però di un incontro al Ministero entro il 15 dicembre. Sorridente, disponibile con tutti, il ministro più giovane del Governo Renzi, dopo Maria Elena Boschi, ha spiegato perchè è importante che vinca il sì.
Affollatissima la sala del cinema Sant’Antonio dove si sono susseguiti gli interventi di imprenditori e operatori del mondo dell’agricoltura e della pesca, come Francesco Travaglini, il cui olio era sulle tavole dell’ultima cena di Stato di Obama a cui ha partecipato anche Matteo Renzi che ha chiesto una maggiore attenzione verso le micro aziende, verso il territorio e il paesaggio. Quindi è toccato a Basso Cannarsa e Domenico Guidotti del mondo della pesca che hanno chiesto al ministro un settore con un maggiore snellimento e con una maggiore concertazione nelle scelte. Per ultimo Giuseppe La Palombara a capo di una cooperativa che racchiude 500 aziende agricole. Interventi costruttivi e tutti accomunati dall’apprezzamento per il lavoro che Martina sta portando avanti da quando è a capo del Ministero.