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giovedì, Luglio 17, 2025

Zuccherificio: pietra tombale con lo ‘spezzatino’. Gli iraniani in azienda interessati solo ai macchinari

AttualitàZuccherificio: pietra tombale con lo 'spezzatino'. Gli iraniani in azienda interessati solo ai macchinari

L’ipotesi che da tutti i lavoratori veniva vista come la pietra tombale su una futura salvezza o riconversione dello Zuccherificio del Molise da alcune settimane si è materializzata. E cioè la vendita a pezzi dello stabilimento, gli addetti ai lavori lo chiamano spezzatino. In pratica uno smantellamento della fabbrica. La ha autorizzata il giudice Rinaldo D’Alonzo in accordo con i curatori fallimentari della Spa Mirella Mileti e Nicola Musacchio. Per un importo a base d’asta di 680mila euro sono stati messi in vendita i beni mobili, dunque macchinari e attrezzature varie. Il prossimo 5 gennaio il termine ultimo per presentare offerte. Il bando ha già catturato l’attenzione di qualcuno, tanto che in azienda si è recato un gruppo di iraniani interessati all’acquisto dei macchinari. Per alcuni è l’inizio della fine, ma per tanti altri la fine era da tempo segnata. Scelte sbagliate, obiettivi non condivisi, assenza di progetti mentre nel frattempo il patrimonio dei creditori continuava ad essere eroso. Ora le nuove voci che circolano tra i lavoratori raccontano di un ulteriore esborso di denaro con la possibile nomina da parte della curatela di un direttore tecnico e di un responsabile sicurezza che dovranno gestire lo smantellamento della Spa fino al 31 dicembre. Giorno in cui scade il contratto con la Srl. E la Srl invece? Il curatore Placido Ciccone aveva annunciato a settembre la chiusura dell’esercizio provvisorio. Sono passati due mesi e la procedura non è stata avviata. Nel frattempo per i lavoratori è finita la cassa integrazione. Poteva essere chiesta ancora una cassa in deroga proprio in vista della chiusura dell’esercizio. Ma si è preso tempo e i lavoratori sono ancora in ferie forzate, con la promessa di fondi dell’area di crisi e la speranza di una ricollocazione ormai impossibile. C’è chi parla di fumo negli occhi anche sulle proposte di politiche attive sul lavoro, visto che in Molise, come anche in altre regioni, non è ancora partito nessun progetto.

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