No secco del Tavolo tecnico nazionale sull’ipotesi avanzata dalla Regione Molise, quella di una governance pubblica della Fondazione “Giovanni Paolo II”. I funzionari ministeriali hanno raccolto il parere negativo degli stessi vertici della Cattolica. Conseguenza della bocciatura è la mancata approvazione del Piano Operativo. A rischio anche il contributo di solidarietà deliberato dalla Conferenza Stato-Regioni.
Che l’ipotesi della “governance pubblica” della Fondazione (privata) “Giovanni Paolo II” fosse una sciocchezza, era facile prevederlo sin dal primo istante. La geniale idea di mettere la Cattolica alla mercé della mano pubblica era venuta qualche mese fa al Commissario ad acta e Presidente della Regione Paolo di Laura Frattura che, evidentemente, non ne indovina una. Oltre a quella del buon senso, della logica, del diritto e dell’Avvocatura regionale, la bocciatura adesso è arrivata dal Tavolo tecnico nazionale che ha rappresentato a Frattura, lo scorso 2 novembre, il parere negativo della Cattolica. Un precedente incontro tra i vertici della struttura fondata da padre Gemelli e i rappresentanti ministeriali si era concluso con una fumata nera. Fumata, mai come in questo caso, è la parola giusta, perché soltanto in preda ad una allucinazione da funghi magici poteva nascere un’idea così strampalata. In buona sostanza, dalla Cattolica hanno fatto sapere che non ci pensano proprio a mettere la loro struttura nelle mani della Regione Molise. In effetti, sarebbe stato strano il contrario. Nulla di cui meravigliarsi, quindi. Ci sarebbe arrivato anche un bambino in seconda elementare.
Le conseguenze di questa scelta scriteriata adesso rimettono tutto a zero. Compresa l’approvazione del Piano operativo che, vale la pena di ricordarlo, non è stato approvato se non con prescrizioni. Pena il suo annullamento. Tra le prescrizioni, quella della composizione dei rapporti tra Cardarelli e Cattolica era una delle principali. Lo scorso 2 novembre a Frattura hanno detto di tornare a casa e rifare i compiti portando, se possibile, una proposta non solo seria ma anche praticabile. Diversamente il Piano resterà bloccato e con esso anche il contributo di solidarietà ricevuto dalle altre regioni italiane in sede di Conferenza Stato – Regioni. Sembra di assistere al gioco del Monopoli, dove si susseguono “imprevisti” e “probabilità”. Peccato però che non sia un gioco e che di mezzo ci siano la salute e le tasche dei molisani. Adesso aspettiamo la nuova puntata di questa ridicola sceneggiata o se preferite di questo raccapricciante Monopoli di cui s’intravede già il finale: “andate in prigione direttamente e senza passare dal via”. prigione politica, s’intende.