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martedì, Marzo 19, 2024

Terremoto e Protezione civile. La Regione Molise si copre di ridicolo

AperturaTerremoto e Protezione civile. La Regione Molise si copre di ridicolo

di PASQUALE DI BELLO

A volte non riusciamo a credere ai nostri occhi. In compenso è da un pezzo che abbiamo rinunciato a credere alle nostre orecchie. Stupidaggini ne sentiamo ogni giorno, specie il martedì quando c’è Consiglio regionale. I tappi di cera non bastano più, occorre il calcestruzzo. Ad occhi chiusi, tuttavia, non possiamo stare e quindi ci tocca leggere sciocchezze sesquipedali che girano ovunque. Roba da Ecantonchiri della fesseria (chi sono gli Ecatonchiri? Sono giganti con cinquanta teste e cento braccia, dalla forza invincibile).

Una (una delle tante), ad esempio, l’ha pronunciata il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura a margine del dramma che ha colpito per l’ennesima volta le popolazioni dell’Italia centrale. Pur di dare prova di un’efficienza ducesca o, se preferite, alla Renzi (un ducetto in sedicesimi) si è affrettato a bacchettare la Protezione civile molisana per la non perfetto funzionalità del sito. Con sprezzo del ridicolo, Frattura ha chiesto (e scritto su Facebbok) “di verificare come mai non sia del tutto attivo, di chi siano eventuali responsabilità e di ripristinarlo con il dovuto funzionamento”. Ad una piccola verifica, si sarebbe accorto che il sito è ufficialmente (lasciamo perdere le barzellette del passato) fermo dal 28 ottobre 2016 a seguito di una determina dirigenziale (la n.5312) diramata dal direttore del servizio di Protezione civile, Gino Cardarelli. Sevizio che afferisce al Dipartimento della Giunta regionale del Molise, cioè a Frattura direttamente. “RIATTIVAZIONE MIGRAZIONE E MANUTENZIONE DOMINIO “WWW.PROTEZIONECIVILE.MOLISE.IT”: dice esattamente questo la determina firmata da Cardarelli e istruita da Antonio Cardillo che, se non sbagliamo, è l’ingegnere che dirige la Sala operativa di Campochiaro.

Ora, noi capiamo che ogni occasione è buona per dare prova di efficienza e capacità di intervento, tuttavia è sgradevole e sconveniente farlo in circostanze come queste. La tragedia questa volta non ha prodotto vittime ma rispettare la regola della prudenza e del silenzio, avrebbero fatto bene anche in questo caso. Il fatto che non ci siano stati morti, non autorizza a coprire di ridicolo una Regione con frasi ad effetto gettate in pasto ai social network. Così tanto per dire qualcosa.

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