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giovedì, Marzo 28, 2024

Tesoro Angiolillo, partito il processo nella capitale. Pronta la sfilata dei testimoni per i gioielli che indossava la regina dei salotti romani

AttualitĂ Tesoro Angiolillo, partito il processo nella capitale. Pronta la sfilata dei testimoni per i gioielli che indossava la regina dei salotti romani

50625La VIII sezione penale del Tribunale di Roma ha accolto ieri mattina le tesi del pm e della difesa degli eredi del senatore Renato Angiolillo rappresentati dai legali Luigi Iosa, Pietro Venanzio, Francesco Mingiardi e Giovanni Marinacci e rigettando tutte le eccezioni sollevate dai difensori degli imputati Marco Oreste Bianchi Milella e Hervè Louise Fontaine rappresentati dagli avvocati Andrea Marini e Sergio Spagnolo. E’ partito così ufficialmente il processo del Tesoro Angiolillo riguardante una collezione di gioielli dal valore di oltre 100 milioni di euro. Gioielli acquistati dal senatore e fondatore del quotidiano Il Tempo, Renato Angiolillo, indossati dalla sua seconda moglie, la regina dei salotti romani Maria Girani, e magicamente spariti nel 2009 dopo la morte di quest’ultima. Diamanti, rubini e altre gemme preziose di cui gli eredi diretti del senatore ne hanno reclamato la proprietĂ  fino a denunciarne la scomparsa quando, nel 2010, il nipote omonimo del senatore, Renato Angiolillo jr, diede avvio con una denuncia tramite il suo avvocato Luigi Iosa ad una serie di indagini presso la Procura di Campobasso. Qui il pm Fabio Papa, ora giudice a Chieti, con l’ausilio dei carabinieri della Procura, accertò attraverso una serie di rogatorie internazionali l’appropriazione indebita da parte del figlio di Maria Girani, Marco Oreste Bianchi Milella (come si evince anche dalle intercettazioni telefoniche contenute nel caso dell’industria farmaceutica Menarini) e la relativa ricettazione ad opera del gemmologo svizzero Hervè Louise Fontaine. Documentazione contenuta in un fascicolo di oltre cinquemila pagine. Sempre il figlio di Maria Girani, Bianchi Milella, è imputato anche a Lecco per evasione fiscale di circa sei milioni di euro dovuta alla vendita proprio di uno pezzi piĂą pregiati della collezione Angiolillo, il Prince Diamonde. Sembra infatti che nel 2010 il Milella abbia effettuato la vendita del diamante rosa con un transazione commerciale di circa 14 milioni di euro, ossia incassando 19 milioni di dollari finiti su un suo conto corrente in Svizzera e non versando nelle casse dello Stato italiano l’imposta dovuta pari appunto a sei milioni di euro. Inoltre la Procura di Aosta ha trasmesso per competenza alla Procura di Campobasso la contestazione sempre a Marco Oreste Bianchi Milella dell’omessa dichiarazione nell’anno 2010 di un “reddito da reato” per un’imposta superiore a 13 milioni di euro su un imponibile Irpef per l’anno 2009 pari a 30 milioni di euro. La giudice Squicciarini ha fissato la prossima udienza per il 15 febbraio 2017 e in quell’occasione inizierĂ  la sfilata dei testimoni della pubblica accusa tra cui figurano, oltre che le persone offese e la governante della residenza storica della regina dei salotti romani, Teresa Ciancone, anche nomi come quello di Gianni Letta (da sempre braccio destro di Maria Girani nelle cene di Villino Giulia) e Francesco Bellavista Caltagirone. Oltre naturalmente all’esame delle prove documentali che, secondo i bene informati, prevedono colpi di scena provenienti anche dal processo civile in corso in America dove gli eredi Angiolillo attendono si chiuda una causa di risarcimento danni contro la famosa casa d’aste, la Christie’s, che proprio nel 2013 procedette incautamente alla vendita del Prince Diamond da 34 carati acquistato all’asta per 40 milioni di dollari dalla Pelham Holdings di Guy Bannet, societĂ  che da anni svolge consulenza d’arte per conto del potente Emiro del Qatar.

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