Da una parte la Dasco della Sagem, dall’altra l’Agricola Vicentina, del gruppo Amadori. Sono in due a contendersi l’acquisto del primo lotto della Gam, l’azienda di Bojano, per far ripartire una filiera avicola ferma da tempo. Una partita al rialzo che adesso si gioca davanti al giudice, il 27 ottobre, dopo l’ultimo fulmineo rilancio di Agricola Vicentina che ha messo sul piatto 9 milioni 110 mila euro, a fine settembre, in seguito al pareggio della la Dasco con diritto di prelazione. Presentata istanza, da quest’ultima. Tutto sospeso per un mese. La battaglia ora è dunque diventata legale. Ci sono intanto centinaia di lavoratori che aspettano, che vivono di ammortizzatori sociali e i dubbi e le incertezze non mancano
«Il giudice si è preso un mese di tempo per decidere riguardo l’istanza e per ascoltare le parti, ma il 4 novembre, data in cui scadono gli ammortizzatori per noi della Gam – ha detto un lavoratore in cassa integrazione – si avvicina e il rischio è che non si faccia in tempo a portare un imprenditore a Roma con un piano serio. Speriamo non sia così perchè noi rischiamo la mobilità. Il giudice si troverà a decidere su chi ha messo un milione in più e chi si è fatto avanti da tempo e ha un piano, con numeri di lavoratori da reimpiegare. Non vogliamo che salti tutto e vogliamo che si consideri una ripartenza della filiera con posti di lavoro per chi ora vive di ammortizzatori».
C’è chi ha lavorato alla Gam dall’inizio, per quasi trent’anni, ne ha viste e sentite tante e si pone delle domande, anche in relazione ai precedenti bandi e a chi prima ha detto no e poi si è ripresentato. Poi alla Regione si chiede, se dovesse saltare tutto, di non lasciare alcuno a casa, perchè c’è il dovere da parte del pubblico di reinserire, ricollocare, vista la natura della Gam fino ad oggi. «Su questo non molleremo di un centimetro» è la posizione dei lavoratori.