Da metà agosto alla penultima settimana di settembre: quaranta giorni di stop per la marineria termolese con il fermo pesca che ha bloccato le attività da Pesaro fino a Bari. Sono circa quaranta le barche che pescano con il sistema a strascico, interessate dal riposo forzato, quelle della piccola pesca hanno continuato a lavorare. Reti in mare ma per le prime dieci settimane si lavorerà solo tre giorni. Tutto si riflette sulle giornate dei marittimi, ovvero di coloro che sono impegnati a bordo dei pescherecci. Primo bilancio al rientro al porto con la consapevolezza che servono nuove regole e più autonomia di gestione.

I problemi non mancano, in particolare per i ritardi relativi al pagamento degli indennizzi agli armatori per i mancati introiti e della cassa integrazione in deroga ai marittimi: risultato ritardi, tempi lunghi e disagi per numerose famiglie.

Un settore portante, quello della pesca, in attesa dei lavori di dragaggio del porto, che coinvolge anche tanti giovani.

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