Si rifornivano di droga in Sicilia, ad Agrigento, di dove sono originari e la spacciavano a Campobasso, dove risiedono da anni in Via Quircio. Avevano un ampio mercato. Luigi Nicastro, 43 anni e Anna Arnone 40, una coppia, due conviventi, sono stati fermati e poi arrestati dai poliziotti di Campobasso. E tutto è avvenuto al Terminal bus del Capoluogo. La coppia, con il figlio di lui, maggiorenne, insieme alla fidanzata minorenne, e la figlia di lei, pure minorenne, tutti insieme stavano scendendo dall’autobus che ogni giorno collega Campobasso a Palermo. Gli agenti sapevano dello spaccio, grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini, indagavano sulla coppia, sui due siciliani, all’apparenza insospettabili, incensurati, ma che – hanno spiegato Il capo della Mobile Iasi e il dirigente della divisione anticrimine Farinacci – in realtà sono abili pusher in grado di far arrivare molta droga nel capoluogo. Droga che spacciavano in centro, vicino casa in Via Quircio, via Monforte, Piazza Venezia. Vendevano anche a minorenni, è stato detto in conferenza stampa in Questura, dove sono stati portati. Quando sono scesi dall’Autobus avevano dei cannoli sisicliani, ma anche delle borse. E nella borsa della donna c’erano 700 grammi di Hashish in panetti e 50 grammi di cocaina, purissima. Il 43enne aveva alla cintura una pistola, modificata, un revolver della prima guerra mondiale, funzionante e 11 pallottole. Arma clandestina. La 40enne aveva altri 54 proiettili.
I due risultano nullafacenti e sono ora rinchiusi lui in carcere a Campobasso e lei a Benevento; dovranno rispondere dei reati di detenzione ai fini di spaccio di droga e di detenzione di armi e munizioni. i poliziotti hanno sottolineato che la coppia utilizzava l’autobus per aumentare la possibilità di eludere i controlli e si muoveva con i figli probabilmente per apparire come una normale famiglia che tornava nella sua terra d’origine. Quando di due sono stati controllati in Questura una delle preoccupazioni manfestata è stata quella di chiedere se negli uffici c’era un frigorifero dove conservare i cannoli che altrimenti si sarebbero guastati. La droga sequestrata immessa sul mercato avrebbe fruttato almeno 20 mila euro» ha dichiarato il capo della squadra Mobile di Campobasso, Raffaele Iasi.