Prima le telefonate anonime sul cellulare, poi la netta sensazione di essere pedinato, seguito da qualcuno. Da quell’11 luglio del 2013, da quando sua sorella è stata rapita in Sardegna, per Michele Cristinzio non c’è più pace. Ma nelle ultime settimane le cose sembrano essere peggiorate. Un paio di episodi in particolare – avallati anche da una testimonianza e una ripresa video fatta con un cellulare – hanno allarmato il fratello di Irene Cristinzio. Prima un pedinamento da parte di due persone, durato all’incirca tre ore, poi un nuovo appostamento, stavolta da parte di un uomo alla guida di una moto di grossa cilindrata. Entrambi gli episodi sono stati segnalati alla Questura di Isernia. Tra le ipotesi prese in considerazione c’è quella di un possibile collegamento con il rapimento della sorella, l’insegnante originaria di Monteroduni, ormai da anni residente ad Orosei. Alcune dichiarazioni forti rilasciate ai giornali e alle tv nazionali – in particolare quelle relative alle piste da seguire sulle cause della scomparsa – potrebbero aver dato fastidio a qualcuno. Certo è che il rapimento dell’insegnante molisana è davvero un mistero. Irene Cristinzio sembra essersi smaterializzata. Nonostante le ricerche a tappeto e l’ausilio delle tecnologie più sofisticate, non è stato ritrovato nemmeno un capello, nemmeno una traccia che possa dare un pur minimo suggerimento sulle cause del suo rapimento. Si è parlato anche di uno scambio di persona, che il bersaglio dei rapitori fosse in realtà un’altra donna che le somigliava, ma per ora non si è mai andati oltre le ipotesi. I carabinieri però non mollano. Di recente hanno fatto un nuovo appello: “chi sa, chi ha visto qualcosa parli”, hanno detto. Ma ancora una volta non c’è stata alcuna risposta.
Monteroduni. Scomparsa Irene Cristinzio, pedinamenti sospetti e telefonate anonime al fratello
