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sabato, Aprile 20, 2024

«Non ho i soldi per vivere e nessuno mi ascolta»: la richiesta d’aiuto di un campobassano

Apertura«Non ho i soldi per vivere e nessuno mi ascolta»: la richiesta d'aiuto di un campobassano

117538_povert_ralfdi MARTA MARTINO

Come fa un cittadino che percepisce 289 euro di assegno di invalidità, unico reddito,  a pagare 134 euro e 87 centesimi di affitto mensile, le bollette di luce e gas e a mangiare?

La domanda la pone Vincenzo Lionetti alla nostra redazione, dopo averla fatta, dice, al prefetto di Campobasso, Di Menna, al sindaco Battista, ai Servizi sociali del comune, allo Iacp.

Lionetti, riconosciuto dall’Inps invalido civile con totale e permanente abilità lavorativa, è riuscito ad ottenere a giugno del 2015 un alloggio di edilizia popolare, dopo tante richieste inoltrate all’ente di via Montegrappa, poichè l’appartamento nel quale viveva aveva evidenti problemi di umidità e secondo il parere tecnico dell’Asrem «era antigienico per presenza di condensa e muffa e per gli ambienti freddi a causa della carenza di impianto di riscaldamento e per l’umidità diffusa dovuta a capillarità permanente ineliminabile se non con straordinari interventi manutentivi». Interventi che il proprietario non avrebbe avuto nessuna intenzione di fare, pur percependo 250 euro mensili.

Ora però i problemi per Vincenzo Lionetti non sono finiti, perché anche se ha ottenuto un alloggio più decoroso si trova nell’impossibilità di far fronte ai pagamenti. «Fino a gennaio 2016, con sacrifici immensi, sono riuscito a non finire in mora – dice l’uomo, anche in una lettera inviata al prefetto -, ma da marzo non ce l’ho fatta più a pagare tutto, canone e bollette». E così lo Iacp gli ha inviato una diffida, in data 22 agosto, con cui si richiede il saldo di 1.758,39 euro entro 20 giorni, pena risoluzione del contratto. Non provvedendo, scrive l’ente, si procederà al recupero coattivo della somma e l’inquilino sarà sbattuto fuori di casa. «Mi sono rivolto a tutti quelli che mi potevano aiutare ma tutti mi trattano come un insetto molesto. Perché sono disperato e chiedo insistentemente aiuto e nessuno mi vuole ascoltare. Gli do fastidio. Sono un cittadino italiano in difficoltà, non ho nemmeno i soldi per mangiare. Mi hanno detto che potevo andare alla mensa della Pistilli. Mi hanno chiuso le porte in faccia. Ci sono giorni in cui non mangio. A volte penso di fare un gesto estremo. Non ce la faccio più, sono stanco di chiedere. Non posso vivere e nemmeno sopravvivere. Che devo fare- conclude amaramente Vincenzo Lionetti-, buttarmi da un ponte?».

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