Il 30 settembre si avvicina ed entro quella data chi vuole investire nell’Area di crisi complessa Venafro-Isernia-Bojano Campochiaro potrà presentare la propria manifestazione di interesse.
Quello dell’Area di crisi è uno dei temi caldi su cui i sindacati tengono alta, altissima la guardia e hanno ripreso a incalzare la Regione. Duro l’affondo della segretaria regionale della Uil Tecla Boccardo. «Temo – ha detto – che stiamo buttando via la più grande opportunità che è stata data al Molise in questi anni perchè possa riprendersi, creare economia, offrire occasioni di lavoro, salvaguardare la sua esistenza». Quindi la stoccata alla Regione da parte della sindacalista. «Ci saremmo aspettati – ha spiegato Boccardo – un’intensa campagna pubblicitaria, diffusa, per far capire alle imprese italiane ed estere che il Molise esiste e ci si può produrre e investire in virtù di aiuti economici e supporti. Invece – ha continuato – le settimane passano e non si vede nulla del genere e quasi per niente si parla delle opportunità di sviluppo e per la creazione di iniziative imprenditoriali nell’Area di crisi. Da Ministero, Regione e Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione di investimenti e sviluppo d’impresa, si aspettano programmi, progetti». Secondo la segretaria regionale della Uil serve più orgoglio e anche fantasia, iniziativa condivisa, corale se non si vuole che siano solo le poche imprese già presenti che puntano a un supporto economico per acquistare tre camion o ristrutturare vecchi capannoni, senza di fatto incrementare l’occupazione nè innovare.
Boccardo invita Frattura a usare tutti i canali possibili, anche i media nazionali, ad attivare la rete dei molisani del mondo per illustrare opportunità e contesto produttivo potenziale. Ma la sollecitazione della sindacalista è anche rivolta alle organizzazioni di imprenditori, alla Camera di Commercio con il suo sito, a tutti quanti possano e vogliano fare qualcosa. «Se il 30 settembre ci si troverà a considerare pochi contatti e un numero limitato di attivazioni – ha concluso Tecla Boccardo – l’Area di crisi complessa potrebbe diventare l’ennesima delusione per i molisani che hanno riposto fiducia in questo strumento».
Insomma l’appello è: «Chi di dovere si dia da fare, non ci sono scuse, anche le ferie sono finite».