Il Molise tra le regioni con la percentuale più alta di dissesto idrogeologico. Raggiungere i comuni montani, in moltissimi casi, è un’impresa. Se ne parla da anni, ma interventi concreti e risolutivi ancora non se ne fanno. Parole e protocolli, annunci ce ne sono stati anche alla presenza del Premier Renzi. Ora si apettano i lavori con l’auspicio di trasparenza, regolarità e soprattutto rispondenza ai bisogni solo e soltanto dei cittadini e dei territori.
Intanto dal Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, sono stati stanziati 11,8 milioni di euro per il Molise. Finanzieranno gli interventi di contrasto al dissesto franoso e all’erosione costiera che interessano i comuni di Isernia, Montenero di Bisaccia e Petacciato. In sostanza è stato dato il via libera alla programmazione 2014-2020 dei Fondi di Sviluppo e Coesione destinati all’ambiente. Il Cipe ha stanziato anche 60 milioni per l’Abruzzo, pure per bonificare discariche, per depurazione e gestione delle acque, completare e riefficientare gli impianti che trattano i rifiuti. Tra le aree interessate alcune di confine con la nostra regione, come Vasto e Carunchio.
Altri fondi dunque anche per il Molise, che non possono nè devono finire nelle maglie della burocrazia o nell’incapacità amministrativa, ritardando interventi vitali per il nostro territorio. Di parole, e solo quelle, sul tema, se ne sono sentite e se ne sentono tante, troppe. La gente è stanca e vuole i fatti. «L’Abruzzo e il Molise – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – sono due regioni in cui la fragilità e le problematiche di alcune aree sono evidenti. Le risorse stanziate sono il tassello di un mosaico che stiamo creando in questi mesi a tutela del nostro paese, bello ma vulnerabile – ha continuato. Investire sulla sicurezza ambientale significa difendere e valorizzare il territorio» ha concluso il ministro Galletti. Altre belle parole, ma le strade del Molise sono ancora, in molti casi, indecenti e i molisani meritano di avere servizi adeguati, perchè le loro tasse arrivano nelle casse della Regione e dello Stato allo stesso modo di quelle degli altri italiani.