
di Gianni Bruno
Campobasso tra passato, presente e anche futuro. Il passato è riferito alla vicenda Fusaro, caso che scoppiò verso la fine della scorsa stagione. L’ex difensore rossoblu risultò contitolare di una sala scommesse nel capoluogo, un palese conflitto di interessi con la sua parallela attività di tesserato del Campobasso. Quello che si definisce anche violazione del codice di giustizia sportiva. La società aveva denunciato tale evidente incongruenza, ma lo ha fatto tardivamente. Da qui è scaturita un’ammenda emessa nella giornata di ieri con cui di fatto si riconosce in capo al Campobasso una responsabilità oggettiva per il caso Fusaro. Per la cronaca l’ammenda consiste nel pagamento di duemila euro.
Passiamo al presente. Novelli ed i suoi continuano a lavorare nel misterioso ritiro di Acquasanta Terme, misterioso perché i dirigenti rossoblu sono restii anche a comunicare i membri dello staff di Novelli, tra questi allenatore in seconda e preparatore atletico che sono tutt’altro che nomi top secret, anzi. Il Campobasso è soltanto una bozza, non si può nemmeno considerare una squadra a metà. Sei i giocatori ufficiali di cui due – Grazioso e Lucchese – appartengono allo scorso campionato. A questi si aggiunga una folta schiera di ragazzi della juniores che, secondo il neo tecnico del Campobasso, possono avere grossi margini di miglioramento: tra questi Corbo, Perrella, Di Genova e Martinelli.
Le trattative nuove vanno in porto con il contagocce, mentre la società ostenta tranquillità e sicurezza delle proprie possibilità. Caratteristiche queste che non intendiamo assolutamente mettere in discussione, ma sarebbe anche il caso che la comunicazione sul mercato fosse più cristallina e rapida. Siamo ad un mese esatto dall’inizio delle ostilità e, probabilmente, un caso del genere non si era quasi mai riscontrato nella storia del calcio rossoblu, cioè una squadra che non si può neanche definire allestita a metà, ma con giocatori sparsi e con un ritiro che continua a trecento kilometri dal capoluogo in pratica senza giocatori ufficiali.
Siamo sicuri che Aliberti ed il suo staff sanno perfettamente ciò che occorre fare in queste situazioni, come muoversi e, soprattutto, come condurre al meglio le trattative. Ma sembra che le cose stiano andando un po’ troppo per le lunghe e che la situazione rimanga ammantata di mistero.
Importante tenere un confronto anche con il recente passato: la scorsa estate nel capoluogo si andò a creare un fortissimo entusiasmo dettato da una campagna acquisti la cui bontà non fu riscontrata sul campo, tutt’altro. All’epoca dei fatti molto fu da addebitare ad una pessima quanto esaltante campagna di comunicazione della precedente società.
Ad un anno di distanza si predilige un profilo estremamente basso e qualsiasi giudizio viene rimesso solo ed esclusivamente al campo. Un modo di ragionare anche condivisibile se solo si pensa al fervore di un’estate fa e al pallone che si sgonfiò inesorabilmente nei mesi a venire.
Tra una settimana esatta ci sarà la pubblicazione dei gironi del prossimo campionato di quarta serie. Sembra essere più di un’indiscrezione il cambiamento di geografia calcistica delle molisane di serie D. Nel girone F, infatti, potrebbero subentrare alcune società emiliane romagnole a riempire alcuni posti lasciati vuoti. Se così fosse, il Molise verrebbe spostato in compagnia di società pugliesi, lucane e campane. Si tratta ancora di ipotesi al vaglio che troveranno conferma solo da qui ad una settimana.