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domenica, Luglio 13, 2025

Foci dei fiumi inquinate: sotto accusa i depuratori e gli scarichi abusivi. Goletta Verde bacchetta Comuni e Regione

AperturaFoci dei fiumi inquinate: sotto accusa i depuratori e gli scarichi abusivi. Goletta Verde bacchetta Comuni e Regione

IMG_6498Consueto appuntamento annuale con Goletta Verde, l’imbarcazione di Legambiente che controlla lo stato di salute del mare e che ha fatto tappa al porto di Termoli. Tre i campionamenti eseguiti il 25 luglio lungo la costa in corrispondenza delle foci dei fiumi e degli scarichi dei depuratori. Due dei quali sono risultati ‘fuori legge’. Si tratta delle foci del fiume Trigno e Biferno. Quella del Biferno è stata catalogata come ‘fortemente inquinata’, quella del Trigno come ‘inquinata’ e dove tra l’altro non è presente il cartello del divieto di balneazione. I controlli effettuati dal laboratorio mobile di Legambiente sono fatti sulla presenza di batteri intestinali e di quelli delle feci che sono risultati oltremisura. Sotto accusa il mal funzionamento dei depuratori, ma anche gli scarichi abusivi su cui purtroppo il controllo è difficile.

Il terzo punto campionato è il lungomare nord, nella zona sotto il Borgo tra il Castello e il depuratore, dove sono arrivate 35 segnalazioni a partire dal mese di maggio da parte dei cittadini. Qui i parametri sono sotto i limiti, ma comunque in quantità rischiosa, come è stato sottolineato. Un quarto campionamento non previsto è stato eseguito alla foce del Sinarca proprio successivamente all’ordinanza di divieto di balneazione che c’è stata tra il 20 e il 22 luglio. Anche qui il responso è funesto: «fortemente inquinato». La Regione e le amministrazioni devono capire che bisogna intervenire urgentemente. «La qualità e la salute del mare si difendono in inverno» ha affermato Rossella Muroni, presidente di Legambiente. «Sono passati dieci anni dal termine ultimo che l’Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi, termine che non è stato rispettato tanto da ricevere due condanne e in corso c’è una nuova procedura di infrazione» ha spiegato la Muroni. Ma cosa si può fare: intanto aderire alla carta nazionale dei registri de fiumi, come già hanno fatto altre 13 regioni italiane, un uovo strumento di pianificazione e gestione strategica e partecipata dei territori fluviali.

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