di Gianni Bruno
Il Campobasso soggiornerà ad Acquasanta Terme per altri sei giorni prima di una breve pausa di quarantotto ore ed una migrazione il giorno dieci agosto a Sturno in provincia di Avellino. In quella sede si cercherà anche di organizzare un’amichevole con gli irpini che lavorano agli ordini del tecnico Domenico Toscano proprio da quelle parti. Novelli ed il suo staff stanno lavorando intensamente. Sabato è arrivata l’ufficialità del primo attaccante rossoblu: si tratta del classe ’84 Umberto Improta, seconda punta brava anche negli inserimenti, piedi buoni e in grado di rivestire pure il ruolo di esterno di centrocampo. Improta ha un passato con la Salernitana, con L’aquila, con lo stesso Lamezia di Novelli. A questo punto i giocatori ufficiali, tra vecchi e nuovi, salgono a sei pedine, un numero ancora troppo esiguo a venti giorni dalla Coppa Italia e ad un mese dalla prima di campionato. La filosofia importata da Aliberti e dal suo staff impone di mettere un tetto rigido agli stipendi, dunque senza consentire gli ingaggi stellari di un anno fa cui non corrisposero risultati lusinghieri. Il risparmio conseguito da questa specie di spending review consentirà di guadagnare un tesoretto da spendere nel reparto offensivo, quello che, almeno sulla carta, ma poi anche in pratica, permetterà di fare la differenza. Non si parla ancora della prima punta che il Campobasso porrà tra le proprie fila, ma quello che è intuibile è che Novelli potrebbe orientarsi al portiere fuori quota, a due esterni difensivi under e anche all’attaccante fuori quota. In questo caso le chances indiscusse sono tutte di Carmine Perrella, classe ’98 boianese seriamente candidato proprio ad una maglia da titolare. Ma queste considerazioni, oltre ad essere leggermente premature, sono rimesse completamente all’allenatore.
Trattative in piedi anche con il difensore Filosa con cui si sta cercando di trovare un accordo di massima e con un altro centrale, si tratta del classe ’90 Francesco D’angelo, di origine cosentina e con un trascorso nel Foggia. Inoltre, il Campobasso non nega di attingere anche dal mercato straniero dal quale potrebbero giungere ufficialmente due senegalesi che già stanno correndo nella provincia ascolana, ma che ancora non appongono la propria firma sul contratto rossoblu.
Le proiezioni del campionato di serie D fanno cambiare aria al Campobasso, all’Agnone e alla Madre Pietra Dauna. Secondo pronostici che rimangono tali, queste tre formazioni potrebbero essere inserite nel girone H e non più nel classico raggruppamento abruzzese marchigiano. Sono dei meri sondaggi svolti a pochi giorni proprio dalla composizione dei gironi che dovrebbe avvenire a ridosso del ferragosto. Lo scorso anno, proprio ad agosto, si alimentò quasi un caso sul girone di immissione con la speranza poi diventata realtà di finire nel girone F. Lungi da noi creare questioni del genere. Riferiamo solo come l’area geografica classica delle molisane possa subìre dei cambiamenti.
Veniamo alla questione dell’impianto sportivo. Dopo il verbale numero tre emesso dalla commissione di vigilanza sui locali dei pubblici spettacoli lo scorso quattordici luglio e con cui, di fatto, si negava anche la stessa capienza ridotta allo stadio di selva piana, non vi è stata alcuna riunione ulteriore della stessa commissione prefettizia. Le intenzioni dimostrate dal comune di Campobasso, ente proprietario dello stadio, sono quelle di chiedere un periodo di agibilità di quattro mesi, lasso di tempo verosimilmente utile per svolgere i lavori di potenziamento per i quali sono a disposizione gli ottocentomila euro. Ma, ad oggi, primo agosto, lo stadio è chiuso per qualsiasi manifestazione e di qualsiasi genere, anche non sportivo. In soldoni, l’agibilità continua a rimanere sospesa.