6 C
Campobasso
sabato, Aprile 20, 2024

Consorzio di Bonifica larinese chiude i rubinetti a tre agricoltori, colture a rischio

AttualitàConsorzio di Bonifica larinese chiude i rubinetti a tre agricoltori, colture a rischio

IMG_20160726_172805Il Consorzio di Bonifica larinese ancora nell’occhio del ciclone, è di questi giorni la notizia della sospensione idrica ad alcune aziende agricole di Larino con le colture in atto, mettendo a rischio di fatto decine di ettari di pomodori e cipolle. Stando a quanto dicono i vertici dell’ente, Presidente e consiglio di amministrazione, i tre sarebbero morosi nei confronti del Consorzio, il quale non ne ha voluto sapere niente delle proposte di rateizzazione del debito, cosa che ormai fanno tutti gli enti con i creditori proprio per il momento storico che stiamo attraversando, ma il Consorzio di Bonifica di Larino, gestito, di fatto, dalla Coldiretti che esprime il presidente dell’ente, ha deciso che i tre agricoltori di Larino non avevano diritto alla rateizzazione privandoli del bene essenziale in questo momento, cioè l’acqua. “Loro pretendono il pagamento del canone – ci dice un agricoltore interessato dal provvedimento – del regime di sospensione post sisma, essendo appunto un tributo rientrava nella sospensione decisa allora dal Governo nazionale in seguito alla tragedia in questa regione, ebbene, nel 2014 abbiamo pagato il canone che riguardava gli anni successivi alla sospensione, e non il periodo della sospensione (perchè?). E questa azienda in soli sei mesi ha pagato al Consorzio di Bonifica circa trenta mila euro, con l’accordo di una rateizzazione della restante somma, che volevamo iniziare a pagare da settembre di quest’anno, dopo cioè, la raccolta dei prodotti che coltiviamo e che, fortunatamente vendiamo, non hanno voluto ascoltarci e la settimana scorsa sono arrivati con le forze dell’ordine a chiuderci le bocchette dell’impianto idrico su dieci ettari di cipolla rossa che sarebbe dovuta andare in Calabria, e altrettanti ettari di pomodori che avremmo venduto a un privato, in buona sostanza se dovessi quantificare il danno – continua l’agricoltore – siamo intorno ai 250 mila euro che difficilmente potremmo recuperare, sia chiaro una cosa però, noi non ce l’abbiamo nella maniera più assoluta con gli operai che eseguono le direttive, noi ci rivolgiamo ai vertici politici di questo ente”.

continua su www.michelemignogna.it

Ultime Notizie