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lunedì, Maggio 6, 2024

Monteroduni. Cave abusive di verdello nell’area protetta, in cinque denunciati dalla Forestale

AttualitàMonteroduni. Cave abusive di verdello nell'area protetta, in cinque denunciati dalla Forestale

verdello corpo forestaleAl termine di indagini durate diverse settimane, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato del Comando stazione di Monteroduni e del NIPAF di Isernia, coordinate dal Comm. C. Sandra Martinelli, hanno denunciato cinque persone all’Autorità giudiziaria perché sorprese ad estrarre e ad impossessarsi abusivamente della pietra ornamentale nota col nome di “verdello”. Si tratta di quattro uomini e una donna, tutti residenti nella provincia di Caserta. Le indagini erano scattate dopo che nell’area SIC della foresta demaniale regionale “Monte Caruso – Monte Gallo”, ricadente nel territorio del comune di Monteroduni, una pattuglia in servizio di controllo nella delicata area protetta, aveva rinvenuto una pala meccanica, priva di segni identificativi, carica di materiale lapideo estratto abusivamente da una delle cave ubicate in prossimità della linea di confine con il territorio casertano, a circa 850 metri di altitudine. Non risultando alcuna autorizzazione all’attività estrattiva il materiale rinvenuto derivava da un evidente furto e per questo il personale aveva provveduto subito al sequestro del mezzo che, tuttavia, nella notte veniva trafugato dopo che erano stati violati i sigilli e distrutti i sistemi di bloccaggio adoperati per impedire la sottrazione del bene sequestrato. Tale episodio spingeva quindi il personale CFS a monitorare con maggiore attenzione l’area ricadente nella predetta foresta, accessibile non agevolmente, ove è presente (in modo quasi esclusivo per il territorio della provincia di Isernia e per quello delle zone limitrofe) la pietra molto richiesta dal settore edilizio per le pavimentazioni di spazi aperti e per il rivestimento di muri e pareti esterne. Le indagini svolte nei giorni successivi, supportate anche da strumenti di videoripresa, permettevano di risalire agli autori del furto che in più occasioni si erano recati nella zona delle cave per estrarre ed asportare abusivamente diversi metri cubi di “verdello”. Alcuni dei soggetti denunciati venivano inoltre ripresi in orari notturni mentre caricavano su un trattore e su un fuoristrada il materiale lapideo già sequestrato, violando i sigilli ivi apposti. Una volta risaliti all’identità dei responsabili dell’attività di estrazione abusiva, del furto, della violazione dei sigilli ai beni sequestrati ed anche del danneggiamento ambientale, i forestali hanno sequestrato le cave all’interno delle quali sono stati perpetrati gli illeciti, nonché i mezzi, tra cui un fuoristrada, impiegati per l’attività abusiva e per il trasporto della pietra. Sono stati sottoposti a sequestro anche diversi bancali di pietra già allestiti e pronti per essere venduti. Nel corso delle attività investigative, il Sostituto Procuratore che dirige le indagini, dott. Federico Scioli, ha disposto perquisizioni di varie aree e locali, il compimento delle quali ha permesso di ritrovare la pala meccanica inizialmente sequestrata e poi trafugata, ora nuovamente sottoposta a sequestro. Il ritrovamento del suddetto mezzo meccanico ha confermato la riconducibilità degli illeciti accertati ai soggetti indagati.

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