di ANNA MARIA DI MATTEO
Il piazzale antistante la mensa degli angeli ora è vuoto, assolato. Qua e la restano i segni della permanenza di decine di richiedenti asilo, che in questi mesi sono stati ospitati nella tenda allestita dalla Protezione civile, per dare loro un riparo dal freddo invernale. La scorsa settimana è stata smontata, in coincidenza con la fine del Ramandam. Così, i pochi profughi rimasti, sono attualmente ospitati all’interno della mensa degli Angeli. La situazione al momento sembra essere sotto controllo, dopo le polemiche delle scorse settimane, quando i residenti della zona, avevano organizzato una raccolta di firme, destinata al sindaco di Campobasso, Battista affinché quella tenda venisse smantellata. Lamentavano soprattutto problemi di natura igienico-sanitaria. Ma prima ancora che la struttura venisse montata, per settimane i richiedenti asilo avevano dormito all’addiaccio su quel piazzale, senza alcun riparo, stando lì giorno e notte, girovagando senza una meta per il quartiere, generando preoccupazione tra i residenti. La tenda dunque era stata allestita per tamponare l’emergenza. Una soluzione temporanea che però rischiava di diventare definitiva. Da qui la richiesta degli abitanti della zona, al Comune, di trovare un’altra sistemazione ai profughi che comunque continuano ad arrivare. «La situazione era diventata tale da indurci ad allentare la pressione su quel quartiere – ha spiegato il sindaco Battista – Al momento non ci risulta ci siano profughi ancora accampati. Tutti quelli identificati alloggiano nel centro di accoglienza dell’ex hotel Eden e nel centro Sprar di contrada Feudo». Ma il rischio di nuovi arrivi è reale, come ha confermato lo stesso sindaco, che si è detto pronto ad affrontare una nuova eventuale situazione di emergenza, in accordo con la Prefettura. Gli sbarchi sulle coste italiane continuano incessanti, dunque è facile prevedere che una parte dei migranti sarà smistata anche a Campobasso e nel resto del Molise che, va sottolineato, in proporzione, è la regione che ospita il maggior numero di profughi.