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lunedì, Maggio 20, 2024

Depuratore: ancora ritardi per il nuovo impianto che tiene in scacco la città. Tanti i disagi

AttualitàDepuratore: ancora ritardi per il nuovo impianto che tiene in scacco la città. Tanti i disagi

dragaggioI lavori per il nuovo depuratore di Termoli in zona Sinarca che ormai vanno avanti da diversi anni sono finalmente terminati. L’impianto che a regime servirebbe più di 12mila utenze è atteso da tempo perchè risolverebbe in un baleno il problema del sovraccarico del depuratore del porto e darebbe finalmente il via libera anche ai nuovi allacci idrici, bloccati ormai da quasi un anno. Proprio per il divieto di nuovi allacci sono tanti i disagi per i cittadini che non possono andare ad abitare in una nuova casa ad esempio. Questo è anche il motivo per cui il palazzo nuovo di zecca dello Iacp di contrada Colle Macchiuzzo non ha ancora ottenuto l’abitabilità, mentre tante famiglie sono in attesa e rischiano lo sfratto. Insomma una serie di disagi a catena che stanno tenendo in scacco un’intera città e che a dispetto degli annunci, rischiano di durare ancora a lungo. L’impianto non è stato ancora attivato perchè al momento non c’è abbastanza energia per metterlo in funzione. Un grattacapo di cui si starebbe occupando l’amministrazione comunale direttamente con l’Enel, ma al momento non si conoscono i tempi della fornitura. Nessuno se la sente più di fare previsioni, considerando le sonore smentite che ci sono susseguite negli ultimi due mesi. Manca poi anche il collaudo – che come spiega il direttore dei lavori Ferruccio Blardi- verrà fatto quando l’impianto verrà acceso. E mentre resta l’incognita sul deopuratore del Sinarca procedono invece a ritmo serrato i lavori per riparare la condotta marina sotto al porto e che scarica i reflui a due chilometri di distanza dalla costa. La condotta si è rotta un anno fa ma lungaggini burocratiche e rimpallo di competenze hanno fatto sì che i lavori di riparazione inziassero solo pochi giorni fa, a ridosso della stagione balneare. Per ora sono stati rimossi circa 60 metri quadrati di scogli. «E’ questa l’operazione che richiede più tempo» – ha spiegato Paolo Santini della Crea -. «Il punto di rottura non è stato ancora individuato, ma quando verrà trovato i lavori saranno celeri» ha assicurato Santini che si augura possa terminare tutto entro una ventina di giorni. Intanto oggi le ruspe sono ferme per il mare agitato. La rottura della condotta marina ha causato negli ultimi mesi sversamenti in mare di reflui che hanno causato cattivi odori e inquinamento dell’acqua tra il porto e i trabucchi dove indagini dell’Arpa avevano riscontrato la presenza di batteri delle feci in quantità supeiori ai limiti consentiti.

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