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venerdì, Settembre 26, 2025

Macroregione Adriatico-Ionica, festa dei dieci anni a Pola: come ti affondo il mare

AttualitàMacroregione Adriatico-Ionica, festa dei dieci anni a Pola: come ti affondo il mare

Pola_porto_e_arenadi GIOVANNI DI TOTA

Mentre la Gran Bretagna discute di Brexit e scopre la violenza in casa propria, l’Euroregione adriatica e ionica si prepara a soffiare sulla decima candelina.

Il 2 luglio a Pola, in Croazia, è in programma la festa del decennale dell’associazione internazionale nata proprio nella città istriana il 30 giugno 2006. Oggi sono ventotto le amministrazioni locali e regionali che ne fanno parte.

“Questi dieci anni non sono passati invano” ha commentato il presidente di Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, che a Bruxelles ha partecipato ad una conferenza stampa per presentare l’evento del 2 luglio. D’Alfonso ha parlato di molti risultati raggiunti grazie all’associazione che ha permesso di adottare la strategia unica per la Macroregione Adriatico-ionica (che in Italia comprende Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Umbria, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia).

La connettività terra mare, l’allargamento delle reti di trasporto trans europee, la difesa dell’ecosistema marino e delle coste, sono alcuni degli obbiettivi raggiunti elencati da D’Alfonso.

A D’Alfonso ha fatto eco Paolo Frattura, anche lui a Bruxelles: “In dieci anni – ha ricordato il governatore – abbiamo realizzato 23 progetti tutti di alta qualità”. Frattura si è augurato che dopo Pola, insieme alla qualità del rapporto costruito si possa garantire un riscontro e un risultato per i cittadini”.

E qui casca l’asino. Dieci anni per costruire un rapporto tra le regioni bagnate dallo stesso mare. Prima era l’Adriatico, poi allargato allo Ionio. Resta da capire da quale mare sono bagnate Lombardia e Trentino Alto Adige, ma come spesso accade a questi organismi, la buona idea iniziale viene vanificata dalla pletora di burocrati, nominati, funzionari, imbucati segretarie e affini che affollano un piccolo esercito dell’inutilità.

L’esempio più eclatante del fallimento della strategia unica della Macro regione sbandierata a vanvera dal presidente dell’Abruzzo è quello dei comitati per il referendum contro le trivellazioni in mare. Nel mare Adriatico, per la precisione di D’Alfonso, Frattura e Emiliano che avevano promosso il referendum e promesso battaglia. Quando è arrivato il momento di votare, i tre di Abruzzo, Puglia e Molise hanno preso tre strade diverse: uno ha votato sì, uno no e il terzo si è astenuto. Ora si rivedranno di nuovo a Pola, il due luglio. Ottima occasione per passare qualche giorno in Istria, dire qualche chiacchiera, parlare di un futuro che difficilmente sarà diverso dall’attuale. A poche settimane dal fermo pesca nel loro profondo e immenso mare.

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