Pressing sul Governo per un tavolo di concertazione finalizzato alla salvaguardia dello Zuccherificio del Molise e dei livelli occupazionali. Dopo l’incontro per certi versi positivo dello scorso 8 giugno a Roma ora si cerca di passare dalle parole ai fatti. La richiesta arriva non solo dai sindacati, ma anche dalla deputata del Pd Laura Venittelli, componente della Commissione Agricoltura della Camera, che con una lettera ha coinvolto i ministri Maurizio Martina delle Politiche Agricole e Carlo Calenda dello Sviluppo Economico per chiedere un confronto su due ipotesi: l’estensione del perimetro dell’area di crisi complessa Bojano-Isernia-Venafro oppure il riconoscimento dell’area di crisi non complessa del Basso Molise. Secondo la parlamentare la scadenza degli ammortizzatori sociali tra due mesi, del fitto del ‘ramo d’azienda al fine anno e poi la cessione del regime delle quote zucchero impone un’immediata azione per garantire la continuità aziendale. Chiesta, quest’ultima a gran voce, anche dai sindacati che vedono nella costituzione di un’area di crisi non complessa per la zona di Termoli e del Basso Molise un presupposto per il rilancio e la riconversione del sito. Per questo Cgil, Cisl e Uil spingono per avviare un tavolo di confronto presso il Ministero dello Sviluppo Economico dove si possa mettere in campo una strategia condivisa insieme al Ministero delle Politiche Agtricole. Intanto in azienda gli operai lavorano su turni di tre o cinque giorni a settimana per preparare gli impianti alla lavorazione della barbabietola. Anche quest’anno la campagna durerà pochi giorni e si dovrebbe svolgere in piena estate, come da tradizione.