18.6 C
Campobasso
venerdì, Marzo 29, 2024

Il Partito della vergogna. Il PD lascia sola la Formichelli, scomparso Frattura

AperturaIl Partito della vergogna. Il PD lascia sola la Formichelli, scomparso Frattura

di PASQUALE DI BELLO

Commettendo il gesto più raccapricciante dell’intera storia politica molisana, il Partito Democratico lascia solo il proprio candidato alla carica di sindaco di Isernia, Rita Formichelli. La bocciatura di Formichelli, superata da entrambi i candidati di centrodestra, segna l’inizio della fine di un centrosinistra a guida Frattura.

Come certe sagome dal profilo di cuoco che all’improvviso appaiono dietro una curva per indicarci col dito indice la presenza di un ristorante, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, è apparso lunedì notte a Bojano al termine delle operazioni elettorali. Il tentativo del “cuoco” Frattura, a dir poco imbarazzante, è stato quello di attribuire alla propria cucina la vittoria di Marco Di Biase, neosindaco della città matesina, arrivata, conseguita e cucinata invece solo grazie al radicamento sul territorio dello stesso Di Biase e alla presenza in lista di nomi capaci di attirare grossi pacchetti di voti. Tutto qui. A Bojano Frattura non c’entra niente. Eppure chi l’ha visto intorno alle quattro del mattino, com’è accaduto a noi, potrà confermare che dalla esuberanza più che un presidente di regione sembrava Mago Zurlì allo Zecchino d’Oro. Tuttavia, se è vero che a Bojano non ha vinto lui, è altrettanto vero che la legnata sui denti a Isernia è stato proprio lui a rimediarla. Più precisamente: lui, il PD a giuda Micaela Fanelli e i parlamentari Roberto Ruta e Danilo Leva, gli inventori della candidatura a primo cittadino di Rita Formichelli, battuta da entrambi i candidati di centrodestra, Giacomo D’Apollonio e Gabriele Melogli, che finiscono al ballottaggio.

Rita Formichelli, con un coraggio da seppellire in un attimo tutto lo Stato maggiore del PD, si è presentata davanti alle telecamere per commentare il risultato negativo. Il suo volto, stanco e amareggiato ma dignitosisimo, resterà a lungo nella storia politica molisana come l’immagine di una vittima sacrificata al cinismo e alla mediocrità delle camarille politiche. Ma più che il volto, resteranno le parole: “Formichelli, dal PD si è fatto sentire qualcuno? Il presidente Frattura le ha telefonato?”. Il suo “NO. Non mi ha chiamata nessuno” seguito alla domanda dell’intervistatore fornisce, a chi ancora la cercasse, la cifra politica dei nostri governanti: pari a zero. Dopo averla messa in un tritacarne che ne ha fatto brandelli, nessuno dal PD ha pensato a mettere la faccia davanti alla sconfitta della Formichelli. E sapete perché? Perché metterci la faccia in casi come significa questi rimetterci la poltrona. Dov’era Frattura nella notte in cui il centrosinistra è imploso a Isernia? Ve lo diciamo noi, era a fare Mago Zurlì a Bojano, ma anche qui con scarsi risultati. Il magheggio di attribuirsi la vittoria di Marco Di Biase non gli è riuscito. Gli è invece riuscito, meglio di Ruta, Leva e Fanelli (che almeno hanno taciuto), di vincere la Palma d’oro di Tartufo dell’anno. Restando nascosto sottoterra, lasciando sola la Formichelli a Isernia, lui e il PD hanno commesso l’atto politico più raccapricciante della storia politica molisana degli ultimi cinquant’anni. Un atto che, comunque la si pensi politicamente, merita un commento di una sola parola: vergogna. Oggi il PD in Molise, grazie alla camarilla che lo governa, è il Patito della vergogna.

 

Ultime Notizie