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venerdì, Marzo 29, 2024

Frattura senza freni: “Bene l’aumento alla D’Innocenzo”. Intanto il Molise paga 12mila euro al giorno per la Casta

AperturaFrattura senza freni: "Bene l'aumento alla D'Innocenzo". Intanto il Molise paga 12mila euro al giorno per la Casta

di PASQUALE DI BELLO

Caso D’Innocenzo, parla Frattura. Imbarazzante dichiarazione del Presidente della Regione che, incurante dei sacrifici imposti ai molisani, difende la scelta di aumentare da 75mila a 115mila euro all’anno il compenso del Direttore Generale della Salute, Marinella D’Innocenzo.  Una provvedimento che va ad aggiungersi ad altri dati scandalosi come la spesa sostenuta dai molisani per i Consiglieri regionali: oltre 12mila euro al giorno, oltre 4milioni e mezzo all’anno.

Parlando ad un giornale telematico, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, si è finalmente espresso sul caso D’Innocenzo. Del tutto privo del senso dell’opportunità oltre che di quello della misura, il presidente e commissario ad acta per la Sanità ha difeso a spada tratta la sua scelta: quella di aumentare il compenso del Direttore Generale della Salute, Marinella D’Innocenzo. Un incremento netto di 40mila euro che porta la paga della D’Innocenzo da 75mila euro all’anno a 115mila più un premio aggiuntivo del 20% sugli obiettivi. Pur di difendere ad ogni costo la sua scelta, Frattura si è arrampicato sugli specchi e si è espresso con una dichiarazione più simile ad un attacco d’asma che ad un ragionamento. “Il riconoscimento del lavoro svolto dalla dottoressa D’Innocenzo, i cui risultati in questi mesi sono stati eccellenti, passa anche per una giusta remunerazione del suo lavoro – ha detto Frattura, che poi ha proseguito – abbiamo solo adeguato il suo compenso alla qualità ed alla quantità del suo lavoro che ci ha fatto risparmiare ci farà risparmiare molto di più”.

A proposito risparmi – tanto cari a Frattura –  vorremmo mostrare ai molisani la tabella a corredo di questo articolo dove da un lato sono riportati i costi della Casta e dall’altro solo uno dei tanti tagli operati dal tandem Frattura-D’Innocenzo, quello all’assistenza domiciliare. Le fonti da cui i dati sono tratti sono il bilancio del Consiglio regionale e il Piano Operativo Straordinario 2015 – 2018.  Bene, quello che ne emerge da la misura dell’abisso nel quale siamo finiti. I molisani spendono ogni giorno oltre 12mila euro per le sole indennità, emolumenti e previdenza dei Consiglieri regionali. Un totale di oltre 4milioni e mezzo all’anno. Allo stesso tempo, il Piano Frattura D’Innocenzo taglia circa 1 milione all’anno sull’assistenza domiciliare, pannoloni compresi. Conti alla mano, basterebbero due mesi e mezzo di risparmi sulla paghetta di lorsignori per restituire ad anziani, disabili e indigenti l’assistenza domiciliare tagliata senza tanti scrupoli. Non sappiamo a cosa si riferisca Frattura quando parla di risultati eccellenti e di qualità, ma se l’una e gli altri coincidono con la macelleria sociale a cui andiamo incontro, essi non solo non giustificano l’aumento alla D’Innocenzo ma nemmeno la presenza di un presidente di Regione che da un lato predica bene, imponendo sacrifici, lacrime e sangue ai molisani, e dall’altro razzola malissimo allargando a richiesta i cordoni della borsa. Il concetto di buon esempio non lo si può introdurre per legge, ma forse un ripasso a Frattura e alla D’Innocenzo non farebbe male.

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