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venerdì, Aprile 26, 2024

Trivelle in mare: il Referendum non va a segno. Il Molise nella media nazionale. Da Termoli si aspettava segnale più forte

AperturaTrivelle in mare: il Referendum non va a segno. Il Molise nella media nazionale. Da Termoli si aspettava segnale più forte

trivelleIl referendum sulle trivellazioni in mare non è andato a segno. Il quorum non è stato raggiunto e dunque le cose resteranno come sono. E cioè anche alla scadenza delle concessioni entro le 12 miglia si potrà continuare a estrarre idrocarburi fino a esaurimento del giacimento. Un regalo del Governo alle compagnie petrolifere secondo comitati e ambientalisti e che si è provato a cambiare, ma senza risultati. In Italia l’affluenza è stata del 31,15 per cento e solo in Basilicata si è raggiunto il quorum. Il Molise è andato un po’ oltre il trend nazionale con il suo il 32,75 per cento. Da segnalare il raggiungimento del quorum a Castelverrino, il paese più piccolo della provincia di Isernia con 130 anime. Il 50,44 per cento ha votato. Nella media Isernia con il 33,47 per cento, meglio Campobasso dove ha votato il 38 per cento degli aventi diritto. Meglio di tutti fa Termoli con oltre il 42 per cento e con il 94 per cento degli elettori che ha votato per il ‘Si’. Termoli, proprio la città dove negli ultimi giorni si sono susseguiti gli appelli al voto, dove le regioni che hanno proposto il referendum avevano tenuto un importante incontro, città dove intorno al mare, che deve essere preservato, gira un’importantissima fetta dell’economia locale. Da Termoli forse ci si aspettava un segnale più netto, anche se per Simone Coscia responsabile cittadino di Sel si tratta comuque di un buon risultato: “Considerata la disinformazione nom è andata proprio male, certo si poteva fare meglio. A quelli però che dicono che oggi hanno perso i comitati referendari dico a perdere sono stati coloro i quali si sono astenuti e coloro i quali hanno istigato a questa pratica antidemocratica”.
Sui risultati di Termoli anche il consigliere del Movimento 5 Stelle Nicolino Di Michele vede il bicchiere mezzo pieno anche se «un ruolo importante – dice – è stato giocato anche dal basso profilo tenuto dall’amministrazione comunale». «E’ stata sprecata un’occasione. Siamo rammaricati perchè ci rendiamo conto che i cittadini se non adeguatamente informati non vanno alle urne. Sono stato davanti ai seggi – ha proseguito Di Michele – e ho notato che non sono venuti a votare i giovani tra i 18 e 25 anni e questo la dice lunga su quanto si sentano lontani dalla politica. Noi del Movimento Cinque Stelle per quanto ci riguarda continueremo a informare i cittadini su tutti gli argomenti e a batterci perchè il referendum valga per chi va a votare, senza considerare il quorum» ha concluso Di Michele. E’ realista il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca che alla fine ha votato per il S’ e ha così commentato su facebook: «Grazie a tutti i cittadini di Termoli che hanno votato, purtroppo hanno vinto le astensioni e il 32 per cento non è un risultato soddisfacente. Dobbiamo essere realisti, l’Italia ha scelto per la non abrogazione della legge, ma siamo certi che Matteo Renzi presterà grande attenzione in futuro alle politiche energetiche».

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