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venerdì, Marzo 29, 2024

Isernia. Irinella, successo all’auditorium per la versione teatrale della canzone de Il Tratturo

AttualitàIsernia. Irinella, successo all'auditorium per la versione teatrale della canzone de Il Tratturo

irinelladi LUCIA LOZZI

In chiave ironica uno spaccato vero, genuino, appassionato di vita, una commedia tutta in dialetto e stile isernino quella andata in scena all’Auditorium di Isernia. Scritta da Maurizio Veneziale, con la regia di Salvatore Mincione Guarino e la sua compagnia Cast, con il patrocinio del Comune di Isernia e le musiche dal vivo del trio acustico il Tratturo, ha registrato un successo di pubblico meritato. Una rappresentazione teatrale che ha visto una compagine decisamente matura per un pubblico attento ed esigente, un copione dalle tradizioni e musiche sempre più coinvolgenti e testimoni di una tradizione ancora viva, la nostra, Isernia e le sue affascinanti peculiarità. Lo spettacolo teatrale “Irinella”, una commedia dialettale isernina liberamente ispirata all’omonima canzone di successo del ‘Tratturo’. Interpreti della rappresentazione gli attori della compagnia Cast, con un Salvatore Mincione Guarino che conferma, ancora una volta, come il teatro di qualità sia frutto di impegno costante e una passione, in questo caso, per la nostra terra. Un Giovanni Gazzani e un Elio Musacchio, decisamente maturi per portare in scena rappresentazioni che vedono un pubblico sempre più attento, un Asia Franceschelli esilarante, da standing ovation tutta meritata , una Cristina Esposito, Irinella, preparata e di ottimo spessore teatrale, un Mattia Rodi migliorato dal punto di vista teatrale e il resto del cast professionalmente pronto e preparato per grandi eventi. Tutti, nessun escluso, in grado di trasmettere sul palco emozioni tali da rappresentare il vero teatro. Un binomio quello del teatro e musica che rinnova e conferma il successo sia della compagnia teatrale Cast che musicale del Tratturo. Auditorium al completo per l’occasione che vedra’ le repliche in programma il 23 aprile, alle ore 21, e il il 24 aprile, alle ore 18. Presenti Mauro Gioielli accompagnato da Ivana Rufo (chitarre) e Lino Miniscalco (fiati), che cantano ‘Irinella’ e altre famose canzoni del gruppo storico isernino. Maurizio Veneziale dopo il successo ottenuto con la sua prima commedia, “senza parlà ce capemme”, inserita nel cartellone in occasione della Fiera delle cipolle, ripete il successo con la risposta del pubblico. Attore e sceneggiatore esordiente, rinnova, infatti, con “Irinella” la sua predisposizione e preparazione nel teatro. La commedia da lui scritta e’ ambientata a Isernia negli anni Trenta, le cui scenografie affidate ad Angelo Montella e Paolo Ruberto, hanno riproposto l’abbinamento teatro e musiche dell’ethno-rock band ” Il Tratturo” e confermato la capacità di coinvolgere il pubblico con trovate divertenti, intense, ironiche e originali. Musica e tradizioni insieme hanno creato, con il loro binomio, una commedia brillante portando in scena una storia d’amore fra due persone del popolo di Isernia. La giovane Irinella che attende il giovane Giovannino dall’America per farla sposa ma una procura dello stesso, affidata a Sebastiano, svela, grazie al pettegolezzo di Filomena, come egli abbia messo in piedi già una relazione e che per tale motivo non potrà mai sposare Irinella e il cui scopo e’ solo quello di portargli via ” il corredo” fatto di pizzigl’, lenzola e cuttur’. Felice di questo Pasqualino, poco amante del lavoro, innamorato della sua Irinella da sempre ma che, purtroppo, partirà anch’egli per l’America finalmente a lavorare. In questo scenario Salvatore Mincione, padre di Irinella, e Asia Franceschelli, madre della stessa, che devono sistemare la figlia e un Giovanni Gazzani, padre di Pasqualino, alle prese con la mancata voglia di lavorare del figlio e i cui espedienti per procurarsi le tanto amate salsicce ricorrono persino a San Gennaro, sostituito ai santi Cosma e Damiano, pur di avere una spalla del porcellino adorato dal padre di Irinella. Insomma un mixer di eventi teatrali ironici in zone e contrade di isernia che a sentirle nominare riportano alla memoria ricordi e bei momenti vissuti, fatti di semplicità e di genuina vita di paese, allietati dal gruppo musicale il Tratturo che conferma e trasmette, con passione, l’amore per la nostra terra e il nostro dialetto, le nostre origini e la nostra tradizione, una musica che arriva sempre e ancora dritta al cuore. Sono ormai scomparse molte pratiche tradizionali e si è quasi completamente dissolta una cultura orale fatta di proverbi e detti, di canzoni e filastrocche, di scongiuri, ma lo spettacolo le riporta in auge come prezioso patrimonio che riaffiora nella memoria collettiva e nel linguaggio pur essendo ormai sopraffatto da nuove abitudini e forme espressive. La città di oggi che rivede con rispetto un passato che, purtroppo, ha mutato nucleo sociale e ha un diverso aspetto urbano e produttivo, che non vede più la comunità contadina come viene ben rappresentata da un Veneziale pronto per altri successi da realizzare ma che, nel frattempo, merita di essere applaudito nel prossimo fine settimana.

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