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giovedì, Marzo 28, 2024

Sanità e bufale. Il PD sotto accusa: complice o vittima di Frattura, Ruta e Leva?

AperturaSanità e bufale. Il PD sotto accusa: complice o vittima di Frattura, Ruta e Leva?

frattura-ruta-e-levadi PASQUALE DI BELLO

La secca smentita con la quale l’Università Cattolica ha escluso ogni accordo con la Regione per una governante pubblica della Fondazione Giovanni Paolo II, pone pesanti interrogativi sulla iniziativa assunta e propagandata dal Presidente della Regione Frattura e dai Parlamentari Ruta e Leva. Quello che sta emergendo è un quadro a tinte fosche e nella pubblica opinione cresce la richiesta di dimissioni del governatore. Sullo sfondo, l’ambiguità di un partito, il PD, disposto a coprire bufale e manovre di sottobosco.

Con una recita degna del peggior avanspettacolo di borgata, i tre registi del brivido Frattura, Ruta e Leva, hanno pubblicizzato nei giorni scorsi l’intesa raggiunta tra loro e finalizzata alla salvezza del sistema sanitario regionale. In realtà è andata peggio di quanto la più pessimistica delle previsioni potesse immaginare. Quella messa in circolazione, che all’apparenza sembrava soltanto una spruzzata d’aria fritta, si è rivelata alla prova dei fatti la più smaccata menzogna alla quale i molisani sono stati sottoposti in questi tre anni di lavaggio del cervello senza scampo. A certificarlo c’hanno pensato il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, e il Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, Maurizio Guizzardi, che, attraverso una nota congiunta, hanno smentito categoricamente qualsiasi intesa, accordo o programma per una gestione pubblica della ex Cattolica. L’esatto contrario di quello che Frattura, Ruta e Leva avevano sbandierato ai quattro venti. “Questa procedura – aveva dichiarato testualmente il presidente della Regione – l’abbiamo costruita con l’Ateneo Cattolica”. Quello che invece scrivono Anelli e Guizzardi è inequivocabile: “L’ipotesi, rappresentata in modo irrituale e in sede non istituzionale, di un mutamento della governance della Fondazione Giovanni Paolo II non è mai stata sottoposta agli organi della Fondazione stessa e dell’Ateneo”.

Messa in questi termini, la questione oltre che di stomaco è diventata una questione di dignità. Se i molisani l’autonomia oltre che difenderla vogliono dare dimostrazione di meritarsela, hanno una sola strada: chiedere a gran voce le dimissioni del presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Paolo di Laura Frattura. A ruota, visti i fatti, sarebbero opportune e gradite anche quelle dei due Parlamentari del Partito democratico, Roberto Ruta e Danilo Leva.

Quello che è accaduto segna una tragica linea divisoria tra gli osannatori a cottimo di un regime indifendibile fondato su frottole e depistaggi, e tutti coloro che intendono arrestare il torrente di fango che sta sommergendo il Molise. Certe verità sono amare, ma vanno raccontate per ciò che sono: quella espressa dal PD non è una classe dirigente ma una camarilla di marescialloni e poeti della catastrofe capaci  di rubare il posto a un morto nella bara pur dimettersi al centro del funerale. Un gruppo di Gianburrasca devastatori che vanno mandati a casa, la prova evidente che le bugie non solo hanno le gambe corte ma, in questo caso, anche le loro facce. E allora, in conclusione, o il PD ha la capacità di prendere le distanze dalla bufala rifilata ai molisani e di chiedere un passo indietro al presidente della Regione e ai due parlamentari, oppure è complice di una presa per i fondelli che umilia e offende un popolo intero.

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