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venerdì, Maggio 16, 2025

Riordino sanitario, colpo di scena: il rettore della Cattolica dice «Io non ne so nulla»

AperturaRiordino sanitario, colpo di scena: il rettore della Cattolica dice «Io non ne so nulla»

fondazione-giovanni-paolo-II-la-cattolica-campobasso2Il riordino del piano sanitario molisano sta diventando un serial con molti colpi di scena, affermazioni e smentite, passi indietro, cambi di opinioni e sterzate improvvise. Un molisano potrebbe anche pensare che è tutto studiato per rendergli la giornata interessante e vivace, se non fosse che si parla di sanità e diritto alla salute e non prendere questi temi seriamente non è consentito, considerato che si parla della vita e della qualità della vita delle persone. La possibilità di curarsi e l’accessibilità a tali cure per i molisani dipendono da questo documento. La qualità della vita dei residenti in Molise dipende dal piano sanitario. I parlamentari Ruta e Leva e il presidente Frattura, nonché commissario ad acta alla sanità, riuniti intorno allo stesso tavolo, solo qualche giorno fa hanno illustrato le idee per un piano di riordino che li vede tutti contenti e concordi: il pubblico avrà la garanzia di più posti letto rispetto ai privati, l’ospedale Cardarelli viene spostato fisicamente all’interno della struttura della Fondazione Giovanni Paolo II e la Cattolica viene regionalizzata, ossia nascerà una governance di 5 persone di cui 4 saranno nominati a discrezione dei politici molisani e uno dalla Fondazione. Una soluzione che, a quanto pare, ha soddisfatto solo i presenti intorno al tavolo, perché le reazioni non sono state così positive: l’ex presidente Michele Iorio ha dichiarato che è un raggiro ai danni dei molisani e che inoltre la regione andrà ad accollarsi i debiti della Cattolica. Il senatore Ulisse Di Giacomo continua a sottolineare quello che va dicendo da giorni, ossia che è in atto una presa per i fondelli dei cittadini perché a Roma hanno già deciso tutto da tempo e probabilmente è già tutto scritto nero su bianco e nessuno può cambiare alcunché. Per cui chi oggi parla, parla del niente. O probabilmente parla di quello che è stato già deciso spacciandolo come idea sua, questa l’opinione di altri. I vari comitati e associazioni riuniti nel Forum della sanità pubblica hanno mostrato tutto il loro scetticismo asserendo: non ci fidiamo, non si capisce chi gestirà il settore pubblico in Molise, continuiamo con le nostre proteste. E poi c’è l’ultima reazione della serie, che poi è quella che fa più riflettere: un più che sorpreso Franco Anelli, rettore della Cattolica, interrogato in merito al piano che lo coinvolgerebbe, avrebbe risposto ad un media locale che lui di questo accordo non ne sa nulla e che pertanto al momento non c’è un’ipotesi su cui lavorare. Una frase, rimbalzata sul profilo facebook di Massimo Romano e che riporta a galla tutti i dubbi, semmai fossero andati a fondo, e dà ragione a tutti gli scettici del Molise: «Complimenti anche ai parlamentari Ruta e Leva per la rinnovata complicità» , commenta Massimo Romano, esprimendo ad alta voce quello che ormai in molti pensano. Il rettore della Cattolica è all’oscuro di un accordo che sarebbe stato raggiunto insieme a lui? Come insegnano alle elementari, se i conti non tornano, da qualche parte c’è qualcosa che non va.

MartMa

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