di GIOVANNI DI TOTA
Guido Tersilli medico della mutua, una delle storiche interpretazioni di Alberto Sordi, per descrivere la sanità dell’Italia degli Anni Sessanta. Pieno boom economico ma con le contraddizioni che a distanza di quasi mezzo secolo sono ancora tutte in piedi.
La sanità è sempre più per i ricchi e gli ospedali e il servizio pubblico sempre più a pezzi.
Oltre alle manifestazioni dei comitati, alla rabbia dei medici e degli infermieri, stressati da turni simili a quelli del primo dottor Guido Tersilli, alla impostazione dei massimi sistemi e dei coefficienti dei posti letto, ci sono altri numeri a indicare lo sfascio davanti al quale i cittadini si trovano ogni giorno.
Il bello è che i dati li fornisce la stessa azienda sanitaria regionale, sul proprio sito. Alla voce amministrazione trasparente.
Se un paziente ha problemi ci cuore e deve sottoporsi a un elettrocardiogramma a Campobasso, guai ad andare in via Petrella: i giorni d’attesa nella sede del vecchio Cardarelli sono in media 243, circa otto mesi. Diciamo che la velocità dell’intervento non è proprio assicurata. Il paradosso è che per lo stesso esame, qualche chilometri più a nord, in via Gramsci lo stesso esame prenotato ai primi di aprile veniva effettuato nelle 24 ore. Giustissimo, sensato. Resta da capire come mai ci siano otto mesi di differenza tra il quartiere Cep di Campobasso e la zona del centro città. Roba da fuso orario.
Tempi lunghi anche per un controllo ginecologico: all’ospedale Cardarelli di Tappino ci impiegano 215 giorni in media. Dunque una donna in sospetto stato di gravidanza impiegherà più o meno 7 mesi per averne la certezza. In via Petrella sono stavolta più rapidi e per la stessa visita servono 22 giorni di attesa. I numeri escono ogni mese.
Con i ritardi e le frequenze, proprio come il gioco del Lotto. E i cittadini, fra poco, saranno costretti a farsi i controlli non in base ai sintomi, ma a quello che conviene di più. Sai, oggi per un controllo all’addome ci vogliono cinque o sei giorni. Quasi quasi conviene farlo.