di ANNA MARIA DI MATTEO
A Campobasso torna la paura. Un nuovo sciame sismico si è riattivato da alcuni giorni. Dapprima scosse di lieve entità, tutte strumentali, sfociate in quella di ieri sera, di magnitudo 3.1 localizzata a Vinchiaturo, ad una profondità di dieci chilometri. La scossa alle 19,36, quando in molti erano appena rientrati in casa, dopo una giornata di lavoro. E’ stata avvertita soprattutto nella zona alta della città, fino all’ospedale Cardarelli. E proprio lì che si sono vissuti momenti di paura. Lungo i corridoi e nei reparti, affollati dai familiari in visita ai pazienti, si è scatenato il panico, il fuggi fuggi generale. I medici e gli infermieri, spaventati pure loro, hanno dovuto farsi forza e rassicurare i degenti ed i familiari.
Ma il sisma è stato avvertito un po’ ovunque e la gente si è riversata in strada, spaventata ed in attesa di sapere se c’erano stati danni. Presi d’assalto i centralini dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine che hanno rassicurato i cittadini, precisando che non ci sono stati danni. Nelle ore successive decine di nuove scosse, tutte al di sotto di magnitudo 3, dunque non avvertite dalla popolazione. Una situazione sulla quale è intervenuto il senatore Ulisse Di Giacomo che,
esattamente un anno fa presentò un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Campobasso sullo stato della Protezione civile regionale. «Struttura azzerata, mezzi abbandonati o dismessi, personale mandato a casa, persino il sito è fermo al gennaio 2016 – ha denunciato – Da allora non ho avuto nessuna risposta. Spero che un giorno non si dovrà dire: un parlamentare aveva lanciato l’allarme e chiesto invano che si intervenisse», ha chiuso Di Giacomo. Intanto tra i cittadini resta l’allerta. Il timore di un nuovo sciame sismico c’è. Il ricordo del terremoto del 16 gennaio di magnitudo 4.3 è ancora vivo. Così come è ancora vivo il ricordo del lungo sciame sismico che ha tenuto con il fiato sospeso, per oltre un mese, i molisani. Che, pur avendo piena consapevolezza di vivere in un territorio altamente sismico, hanno altrettanta consapevolezza della vulnerabilità della maggior parte degli edifici pubblici e privati. Ed è questo, probabilmente a far paura, forse più del terremoto stesso.