«E’ una battaglia di dignità e di civiltà, bisogna dare una spallata forte alla politica che ha dimenticato gli interessi della collettività per fare quello delle lobbie». Per questo motivo l’Unione Democratici del Molise insieme a Sel e ad alcune associazioni invitano i cittadini a votare ‘Si’ al Referendum in programma il 17 aprile. Votando così viene abrogata la norma che consente alle attuali concessioni di estrazione e ricerca di petrolio e gas in mare entro le 12 miglia di poter sfruttare il giacimento fino al suo esaurimento e non per 30 anni com’era previsto fino al cambio di rotta del Governo. Come ha spiegato Candida Stellato del movimento Codisam sono 17 le concessioni interessate dal referendum che al momento estraggono lo 0,8 per cento del fabbisogno nazionale di petrolio e il 2 per cento di gas. Il Governo viene accusato di incentivare i petrolieri invece che le energie rinnovabili. Secondo Davide Vitiello anche la stessa Regione, «governata da una politica che – ha detto – non ci rappresenta» va rilanciata investendo nell’agroalimentare e nel turismo.
Quella che si sta giocando per il futuro secondo Gigino D’Angelo, coordinatore regionale di Sel è una battaglia che vede da un lato il business e dall’altro il bene comune e bisogna decidere da che parte stare in un territorio in cui troppo spesso ha dominato il silenzio.
Critiche sono state rivolte alla Regione che non sta facendo informazione sul referendum come invece accade altrove e critiche anche al Governatore Frattura che prima ha firmato per promuovere il referendum e poi si è tirato indietro: «non bisogna difendere le ragioni del Governo, ma quelle del territorio» ha ribadito D’Angelo.
