di ANNA MARIA DI MATTEO
La crisi dell’edilizia approda finalmente in Consiglio regionale. Dopo i ripetuti appelli, l’allarme lanciato a più riprese dagli operatori del settore, l’emergenza che investe il settore delle costruzioni è arrivata nell’aula di palazzo Moffa. Martedì infatti è prevista una seduta monotematica.
Ci hanno pensato i consiglieri di opposizione a pretendere dalla politica che il tema venga affrontato in Consiglio regionale, trattandosi di una situazione divenuta, negli anni drammatica. A parlare sono le cifre diffuse di recente dall’Acem: in sei anni sono andati persi 5400 posti di lavoro. Il periodo preso in considerazione è quello che va dal 2009 al 2015, quando il monte salari è sceso dai quasi 71 milioni di euro a 21 milioni. Una vera e propria ecatombe, cifre da brividi che non possono lasciare indifferenti.
E a nulla è valso, evidentemente il grido di dolore lanciato dagli edili alla Regione, tant’è che in questi ultimi sei anni molte imprese hanno chiuso i battenti, altre rischiano di fare la stessa fine se non saranno posti in essere interventi concreti ed efficaci.
«Si tratta di dati estremamente preoccupanti che rendono necessario un dibattito su tanti aspetti sollevati dalle associazioni di categoria – hanno commentato i consiglieri regionali di centrodestra – I problemi evidenziati dal comparto degli edili sono ormai ben noti e sono sempre gli stessi degli ultimi anni: il ritardo cronico dei pagamenti alle imprese, molto superiore ai 60-90 giorni previsti dalle norme nazionali – hanno proseguito i consiglieri di opposizione – la totale mancanza di investimenti in un settore che, dati alla mano, rappresenta una percentuale molto alta del Pil regionale e che negli anni è sempre stato un traino importante per la crescita dell’economia del Molise».
Il centrodestra chiede dunque che su questa emergenza si apra il dibattito, sollecitando quelle risposte chieste da anni e che non sono ancora arrivate. Risposte che, da sole, evidentemente non bastano. Occorre che la Giunta regionale dia seguito ai provvedimenti annunciati in favore di un settore che altrimenti, scomparirà del tutto e con esso spariranno altre centinaia e centinaia di posti di lavoro.