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giovedì, Aprile 25, 2024

Fiaccolata per il Veneziale, un migliaio da Isernia e Campobasso per partecipare al corteo �

AperturaFiaccolata per il Veneziale, un migliaio da Isernia e Campobasso per partecipare al corteo �

fiacc1Più che un successo, un vero e proprio segnale in direzione di chi ci governa, per far capire che la sanità pubblica è un bene intangibile. Qualcosa di sacro, garantito dalla Costituzione, che non si può mettere in discussione. I comitati pro Veneziale e pro Cardarelli hanno sfilato insieme percorrendo tutta la città, partendo da piazza stazione e arrivando alla fontana Fraterna, dove si è conclusa sul palchetto di piazza Celestino V, dove hanno parlato Lucio Pastore e Italo Testa. Una manifestazione che ha raggiunto l’obiettivo di stimolare e sensibilizzare l’opinione pubblica, non solo di Isernia, in difesa del Veneziale, ma di tutta la regione, in difesa dei presidi della sanità pubblica. Per Lucio Pastore, animatore principale della fiaccolata, una soddisfazione e un impegno: «Isernia è solo la prima tappa, già stiamo programmando una seconda manifestazione a Campobasso, dove sfileremo in difesa del Cardarelli». Questo il messaggio partito da Isernia e che infatti sarà ripetuto a fine aprile anche nel capoluogo regionale, dove è prevista un’analoga manifestazione in favore del Cardarelli. A Isernia, da segnalare la presenza di Italo Testa, esponente di spicco del comitato in difesa del Cardarelli, e anche Testa ha ribadito il valore intangibile della sanità pubblica ospedaliera del Molise: «Ci stiamo organizzando anche a Campobasso per bloccare il disegno di progressiva privatizzazione della sanità». E e a smentire tutte le voci di inciucio su trattative addomesticate tra Ruta, Frattura e Leva, ci ha pensato lo stesso deputato del Pd, presente che ha partecipato al corteo, spingendo la carrozzella di sua figlia, forse una delle ultime bambine nate al Veneziale, dove il punto nascite è a forte rischio chiusura. Per Danilo Leva non c’è alcuna trattativa per salvare le poltrone: «Ho partecipato a questa fiaccolata per difendere il Veneziale, un ospedale che, giorno dopo giorno, si sta impoverendo. Manca il personale, mancano le strutture, c’è da difendere la sanità pubblica, spostando verso gli ospedali le maggiori risorse economiche. La sanità privata deve avere un suo ruolo che non può pregiudicare il diritto di tutti ad avere garantito il diritto costituzionale alla salute». Per il centrodestra presente alla fiaccolata Giacomo D’Apollonio che, proprio in mattinata, aveva presentato la sua candidatura a sindaco, riconfermando tutta la sua volontà di difendere il ruolo e le funzioni del Veneziale di Isernia. Assente, invece, Gabriele Melogli. Ma erano tanti anche i medici, sia del Veneziale, che del Cardarelli. C’era Cecilia Politi, primario di medicina di Isernia, che ha ribadito lo stato di gravissima carenza di medici ed operatori che registra il reparto che era il fiore all’occhiello dell’ospedale. Presenti anche Antonio Federico, Augusto Massa e l’assessore di Campobasso, Emma De Capoa, che hanno sfilato nel lungo corteo. Da segnalare, inoltre, la pesante e significativa assenza del presidente della Provincia, Lorenzo Coia, che non si è visto e la sua assenza è stata rimarcata, sottolineandone il forte significato politico, visto che il Vemeziale è l’ospedale provinciale. Pochi, a dire il vero, anche i sindaci che, probabilmente, hanno voluto dare un signifato politico ad una manifestazione che voleva essere solo un segnale di disagio per le condizioni in cui versano le strutture ospedaliere pubbliche della nostra regione. Chiudendo con i candidati sindaci di Isernia che potevano approfittare della manifestazione per dimostrare il loro attaccamento al Veneziale, ricapitoliamo: presenti D’Apollonio, Cosmo Tedeschi e Franco Capone. Assenti tutti gli altri.

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