Un messaggio sempre attuale che consolida il senso della fede cristiana nell’anno del Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco. Con la veglia pasquale in tanti hanno partecipato alla messa della notte santa per rinnovare l’annuncio della Risurrezione e il passaggio dalla morte a una nuova vita.
Un significato che il vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca, ha evidenziato con una riflessione sulla Pasqua del Signore aprendosi ai problemi e agli interrogativi che riguardano ogni realtà, soprattutto le più piccole e dimenticate: ”Questo Dio, che si è compromesso con noi, che ha assunto la nostra condizione umana e ha vinto la nostra morte è fonte di speranza, è certezza di un avvenire di luce e di gloria”.
Il vescovo De Luca si è soffermato sulla mancanza di lavoro e sul senso di smarrimento di tanti giovani, anche alla luce di alcuni gesti di disperazione: ”Anche se accadono questi segni non bisogna disperare, la forza della Pasqua ci porta oltre questo anche se ci rende attenti a questo. Ci impegna come cristiani a mettere in gioco la nostra intelligenza, le nostre risorse, il nostro cuore perché questo non accada, non accada che dei giovani vivano senza un senso di vita, vivano senza speranza, vivano senza dignità. E’ allora una Pasqua che richiede impegno”.
Una Pasqua per rinnovare un messaggio di speranza anche nell’accoglienza. Le famiglie e le parrochie della Diocesi di Termoli-Larino si preparano ad ospitare i primi rifugiati: ”Una Pasqua dedicata all’accoglienza – ha osservato De Luca – che diventa un contro-segno di quanto magari accade ed è accaduto in questi giorni ad esempio a Bruxelles dove questi eventi ci possono chiudere nella paura e all’istintivo rifiuto dell’altro. No – ha concluso il vescovo di Termoli-Larino – non è questa la risposta della Pasqua; Cristo si è calato dentro i problemi, li ha assunti, li ha sofferti, li ha patiti, ha patito la morte ma l’ha vinta perché ha amato. Tutto questo ci dice che l’amore è più forte e la risposta alla violenza non è la difesa ma è l’amore”.