di ANNA MARIA DI MATTEO
Sarà depositata martedì prossimo la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Campobasso. Bibiana Chierchia finita nuovamente nel mirino dei consiglieri della coalizione civica.
Perché non è la prima volta che il suo operato viene contestato dalle opposizioni, con l’accusa di immobilismo e di aver letteralmente paralizzato il settore dell’urbanistica.
Stavolta i consiglieri Coralbo, Pilone, Tramontano, Cancellario e Perretta hanno criticato l’atteggiamento assunto dalla Chierchia, «con la maldestra manovra di bocciare decine di progetti di edilizia privata, che – hanno sottolineato – non recano alcun danno al nostro territorio, basando tutto su una assurda ed errata interpretazione della normativa regionale vigente».
Ma l’attacco frontale del polo civico va avanti con ulteriori motivazioni poste a corredo della loro mozione di sfiducia. «Il Tar si è pronunciato – hanno ricordato – e smentendo le bugie della Chierchia, ha indicato due commissari ad acta, individuati tra i dipendenti della Prefettura di Campobasso. La situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente – hanno proseguito i consiglieri – perché uno dei cittadini che si è sentito danneggiato dai provvedimenti assunti dalla Giunta Battista ha chiesto al Comune un risarcimento di 120mila euro».
Una situazione definita intollerabile dalla coalizione civica che dunque ha pronta la mozione di sfiducia.
La diretta interessata ha deciso di rompere il silenzio, dopo l’ennesimo attacco. «Quella che la coalizione chiama maldestra manovra di bocciatura di progetti – ha replicato – non è altro che assunzione consapevole di responsabilità e dovuta risposta alle richieste dei cittadini. I fatti racconteranno definitivamente tutte le verità – ha concluso Bibiana Chierchia – su tutto, su ogni altra patata bollente che da anni, mesi, giorni, bolle nella pentola dell’Urbanistica».
Fin qui la risposta dell’assessore ma appare evidente come il clima, all’interno del Consiglio comunale sia tutt’altro che sereno, con rapporti sempre più tesi tra maggioranza e opposizione che di certo non giovano al buon funzionamento dell’amministrazione.
