Dopo gli appelli, ecco una prima azione concreta per tentare di ottenere risposte certe e interventi che permettano di ridurre l’inquinamento nella piana di Venafro. Ci hanno pensato le «Mamme per la salute» a mettere nero su bianco, indirizzando un atto di significazione, intimazione e diffida al presidente della Regione Frattura, al presidente del consiglio Cotugno e all’assessore all’ambiente Facciolla. Tra le richieste, quella di dismettere l’inceneritore di Pozzilli, di avviare subito gli esami delle matrici ambientali e della sommatoria degli inquinamenti, nonché uno studio epidemiologico delle popolazioni residenti. Nell’attesa dei risultati, le mamme per la salute – oltre a chiedere il sostegno dei sindaci della zona – diffidano la Regione a dare esecuzione a provvedimenti che possano aggravare le condizioni ambientali e la salute dei cittadini. Intanto il «Comitato contro le camorre» per sabato, a partire dalle 15:30, ha organizzato un’altra manifestazione a Pozzilli. Il portavoce del comitato, Emilio Izzo, ha invitato tutti a partecipare. Non solo per dire no all’arrivo di altri rifiuti dall’Abruzzo, ma anche per chiedere che l’impianto di termovalorizzazione venga dismesso. Tutti sono invitati a partecipare. Izzo ha inoltre fatto accenno all’interrogazione parlementare che riguarda proprio la questione inquinamento e rifiuti nell’area venafrana. Mentre un chimico industriale, Marco Baccaro, ha detto che impianti del genere andrebbero realizzati in zone esposte al vento e possibilmente vicino al mare e non nell’entroterra, poiché determinate sostanze restano di fatto «intrappolate».
Inquinamento piana Venafro, le Mamme per la salute diffidano la Regione. Sabato manifestazione a Pozzilli
